Un’origine galattica inaspettata
La cometa interstellare 3I/Atlas, un corpo celeste che ha fatto il suo ingresso nel nostro Sistema Solare, sta suscitando grande interesse nella comunità scientifica. Ciò che rende questa cometa particolarmente affascinante è la sua potenziale origine: secondo uno studio internazionale guidato dall’Università di Oxford, 3I/Atlas potrebbe provenire dal ‘disco spesso’ della Via Lattea, una regione galattica molto diversa dal nostro ‘disco sottile’.
Il disco spesso è una zona più esterna e ‘gonfia’ della galassia, abitata da stelle estremamente antiche, alcune delle quali superano i 10 miliardi di anni. Se questa ipotesi fosse confermata, 3I/Atlas diventerebbe uno degli oggetti più antichi mai osservati, un vero e proprio viaggiatore del tempo proveniente dalle profondità della Via Lattea.
Ricostruendo la rotta di un viaggiatore interstellare
Per svelare i segreti di 3I/Atlas, i ricercatori hanno utilizzato un modello sofisticato sviluppato per lo studio degli oggetti interstellari. Questo modello, frutto della collaborazione tra astronomi britannici e neozelandesi, combina i dati della missione Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea con modelli della chimica del disco della Via Lattea e del movimento degli oggetti celesti.
Grazie a questo approccio, è stato possibile ricostruire la traiettoria della cometa fino al suo punto di origine nella Via Lattea. Al momento della sua scoperta, 3I/Atlas viaggiava a una velocità di 57 chilometri al secondo e si prevede che raggiungerà il punto di massimo avvicinamento al Sole nell’ottobre 2025, quando si troverà appena all’interno dell’orbita di Marte. Successivamente, la cometa riprenderà il suo viaggio verso l’esterno del Sistema Solare.
Un’età che sfida le nostre conoscenze
L’analisi della velocità e della traiettoria di 3I/Atlas ha portato a una conclusione sorprendente: la cometa sembra provenire proprio dal disco spesso della Via Lattea. Questa regione ospita circa il 10% delle stelle della galassia, la maggior parte delle quali ha un’età superiore ai 10 miliardi di anni.
Se questa ipotesi fosse corretta, significherebbe che 3I/Atlas è molto più antica del nostro Sistema Solare, la cui età è stimata in circa 4,6 miliardi di anni. I ricercatori hanno stimato che l’età della cometa potrebbe variare tra 7,6 e 14 miliardi di anni, un intervallo temporale che ci proietta in un passato remoto dell’universo.
Unicità nel cosmo: 3I/Atlas non è sola, ma diversa
La scoperta dell’origine di 3I/Atlas getta nuova luce sulla diversità degli oggetti interstellari che attraversano il nostro Sistema Solare. Finora, sono stati individuati solo altri due visitatori interstellari: ʻOumuamua, scoperto nel 2017, e la cometa 2I/Borisov, individuata nel 2019.
Tuttavia, 3I/Atlas sembra distinguersi dagli altri due ‘intrusi’ per la sua provenienza. La sua origine nel disco spesso della Via Lattea suggerisce che questi oggetti non provengono tutti dalla stessa regione galattica, aprendo nuove prospettive sulla formazione e l’evoluzione degli oggetti celesti nella nostra galassia.
Implicazioni scientifiche e prospettive future
La scoperta dell’origine di 3I/Atlas rappresenta un importante passo avanti nella nostra comprensione della Via Lattea e degli oggetti interstellari. La possibilità di studiare un corpo celeste proveniente da una regione così antica della galassia potrebbe fornire preziose informazioni sulla composizione chimica e sulle condizioni fisiche del disco spesso. Ulteriori ricerche e osservazioni saranno fondamentali per confermare l’origine di 3I/Atlas e per svelare i segreti di questo affascinante viaggiatore del tempo.
