Un libro per non dimenticare Giulia

Chiara Tramontano ha presentato il suo libro ‘Non smetterò mai di cercarti’ al festival Il Libro Possibile a Polignano a Mare. Il libro è un tributo alla sorella Giulia Tramontano, uccisa nel 2023 dal compagno Alessandro Impagnatiello, quando era incinta di sette mesi. Chiara spiega che l’idea del libro è nata dalla necessità di confrontare i suoi ricordi con quelli del fratello, rendendosi conto di come la memoria possa distorcere gli eventi traumatici come meccanismo di autodifesa. La paura che il mondo dimenticasse Giulia, prima che potesse essere conosciuta come donna e non solo come vittima di femminicidio, ha spinto Chiara a intraprendere questo viaggio nella memoria.

Un percorso doloroso ma necessario

Scrivere il libro è stato un percorso difficile per Chiara, che ha dovuto fare i conti con la realtà, analizzare i suoi sensi di colpa e confrontarsi con il dolore della perdita. “La verità mi ha colpita più di una volta”, afferma, ma questo percorso le ha permesso di individuare una nuova Chiara, capace di trasformare il dolore in impegno e di trovare la forza di andare avanti. Chiara racconta di come stia imparando ad essere come Giulia, una persona capace di ascoltare, riflettere e prendersi cura degli altri.

Un punto di riferimento per le vittime di violenza

Chiara è diventata un punto di riferimento per molte persone che hanno subito violenza. Anche in Olanda, dove vive e lavora, ha incontrato ragazze italiane vittime di stalking che hanno condiviso con lei le loro storie. Queste persone vedono in Chiara un esempio di resilienza e forza, pensando che se lei è riuscita a superare la perdita della sorella, anche loro possono trovare la forza di reagire e ricostruire la propria vita. Tuttavia, Chiara sottolinea che anche lei ha momenti di debolezza e che la forza che mostra è solo una piccola parte della sua realtà.

Un messaggio di speranza per le donne

Chiara spera che il suo libro possa essere un messaggio di speranza per tante donne, che possano ritrovarsi nella storia di Giulia e trovare la forza di intraprendere un nuovo percorso di vita. Invita le donne a trovare la forza dentro se stesse e nel dialogo con le famiglie, perché spesso gli altri possono cogliere segnali di allarme che noi non vediamo. Chiara risponde a numerosi messaggi su Instagram, dimostrando la sua volontà di essere un punto di riferimento per chi ha bisogno di aiuto.

La giustizia e la sentenza per Impagnatiello

Per Alessandro Impagnatiello è stata confermata in appello la pena dell’ergastolo, ma con l’esclusione dell’aggravante della premeditazione. Chiara esprime la sua amarezza per questa decisione, sottolineando come diventare vittima collaterale di femminicidio significhi affrontare un percorso giudiziario difficile e doloroso. Ci si aspetta che i familiari delle vittime diventino simboli e che parlino di quanto accaduto per prevenirlo. Chiara afferma che l’iter in tribunale è un’altalena di emozioni e che non si esce mai da quell’aula con il sentimento di aver vinto. Pur auspicando che la giustizia faccia il suo corso, Chiara ritiene che non sia stato fatto appieno nel caso di sua sorella, considerando grave non aver riconosciuto l’aggravante della premeditazione, dato che l’avvelenamento era iniziato sei mesi prima dell’omicidio.

Un impegno civile e personale

La storia di Chiara Tramontano è un esempio di come il dolore possa trasformarsi in impegno civile. Il suo libro non è solo un tributo alla sorella Giulia, ma anche un monito contro la violenza di genere e un invito a non dimenticare le vittime. La sua testimonianza è preziosa per sensibilizzare l’opinione pubblica e per dare voce a chi non ce l’ha più. L’augurio è che la sua storia possa ispirare altre persone a reagire alla violenza e a costruire un futuro più giusto e sicuro per tutti.

Di davinci

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