Un Superman inedito: gentilezza e vulnerabilità
Il Superman di James Gunn, nelle sale da domani distribuito da Warner Bros. Pictures, si discosta dall’immagine tradizionale dell’uomo d’acciaio. Questa nuova versione è caratterizzata da un’empatia profonda, una gentilezza disarmante e una fiducia quasi ingenua nella bontà degli esseri umani. Questa scelta stilistica, come anticipato da alcune voci che hanno rotto l’embargo, ha portato alcuni a definirlo un campione del ‘Superwoke’, un’etichetta che non troverebbe certo l’approvazione di figure come Donald Trump.
In realtà, il Superman di Gunn appare spesso come un personaggio ‘perdente’, capace di riscattarsi solo parzialmente nel finale. Coinvolto in conflitti sia internazionali che interni, le sue azioni a difesa dell’umanità vengono messe in discussione, e la sua vulnerabilità diventa un’arma nelle mani del perfido Lex Luthor (Nicholas Hoult), che vede in questa debolezza l’opportunità di eliminarlo una volta per tutte.
Accuse e alleati: la battaglia di un eroe contro il mondo
Le critiche mosse a Superman sono molteplici: viene accusato di essere un alieno, un immigrato, e di non avere come vera missione quella di servire l’umanità. In questo clima ostile, l’uomo d’acciaio trova però il sostegno dell’intrepida reporter del Daily Planet, Lois Lane (Rachel Brosnahan), con la quale condivide il lavoro e una profonda intesa. Al suo fianco, inoltre, combattono altri metaumani di Metropolis, il trio della Justice Gang, e un compagno a quattro zampe a dir poco incontenibile, il fedele Krypto.
L’ispirazione di Gunn: ‘All-Star Superman’ e la bontà come fondamento
James Gunn spiega le ragioni di questa scelta di rappresentare un Superman così ‘bonario’: “Mi sono innamorato del personaggio di ‘All-Star Superman’ (miniserie a fumetti di Grant Morrison del 2005). Per me ha mostrato, meglio di altri, come Superman era un tipo bonario, con la mascella in fuori, sempre pronto a fare la cosa giusta, entusiasta, incredibilmente puro”.
Il regista, che dal 1º novembre 2022 ricopre anche il ruolo di co-presidente, co-amministratore e direttore creativo dei DC Studios, aggiunge: “Ho adorato la bontà che Grant Morrison ha attribuito a questo personaggio che per me è stata di grande ispirazione ed è diventato il fondamento del Superman di questo film. L’ho reso così meno potente, incapace di far tornare indietro il mondo nel tempo e non prende a pugni i pianeti. Certo è molto forte, può sollevare un grattacielo, ma non è completamente invulnerabile. All’inizio del film vediamo un Superman che sanguina. Quando ho immaginato questa scena, ho pensato: ‘Come siamo arrivati a questo punto?'”.
Un film tra cattivi, social e guerra virtuale
Il film di James Gunn non si limita a mettere in scena i classici cattivi, ma affronta anche temi contemporanei come la cattiveria dei social media e la guerra virtuale dei droni. L’ambientazione è spesso dark, creando un’atmosfera di tensione e pericolo costante.
Gunn si è avvalso della collaborazione di professionisti fidati, tra cui il direttore della fotografia Henry Braham, la scenografa Beth Mickle, la costumista Judianna Makovsky e il compositore John Murphy, insieme al compositore David Fleming e ai montatori William Hoy e Craig Alpert. Il budget del film si aggira intorno ai 250 milioni di dollari per la produzione e poco meno di 400 milioni di dollari considerando anche il marketing.
Un Superman attuale per un mondo complesso
Il Superman di James Gunn sembra voler riflettere le complessità del mondo contemporaneo, dove la fiducia e la bontà sono spesso messe a dura prova. La sua vulnerabilità lo rende più umano e vicino al pubblico, invitando a una riflessione sul ruolo dell’eroe in un’era dominata dai social media e dalle fake news. Resta da vedere se questa nuova interpretazione sarà accolta positivamente dal pubblico, ma l’intento di Gunn di dare una nuova profondità al personaggio è indubbiamente interessante.
