Dettagli del Sequestro e Accuse

La Procura regionale della Corte dei conti per la Calabria ha disposto un sequestro conservativo di 2,5 milioni di euro nei confronti della Fraternità di Misericordia di Isola Capo Rizzuto, del suo ex governatore Leonardo Sacco, e dell’ex parroco di Isola Capo Rizzuto, Edoardo Scordio. L’operazione, eseguita dai finanzieri del Comando provinciale di Crotone, è finalizzata a tutelare il credito erariale accertato, pari a 34 milioni di euro, in seguito alla sentenza di condanna di primo grado emessa ad aprile 2025. La Corte dei conti ha ritenuto i soggetti responsabili di un danno erariale derivante dalla mala gestione di fondi pubblici italiani ed europei, destinati all’accoglienza e al supporto dei migranti.

Beni Sequestrati e Valore Complessivo

Il provvedimento ha interessato la Misericordia Isola di Capo Rizzuto e i suoi ex vertici, con il sequestro di 33 tra immobili e terreni, oltre a disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di oltre 2,5 milioni di euro. Questo rappresenta un passo significativo per recuperare i fondi pubblici indebitamente sottratti.

Origini dell’Inchiesta “Jonny”

La vicenda trae origine dall’inchiesta “Jonny”, condotta nel 2017 dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, che portò al fermo di 68 indagati e al sequestro di beni per oltre 60 milioni di euro. L’indagine ha fatto luce sulle presunte condotte illecite realizzate attraverso la Misericordia, gestore del centro di accoglienza per migranti Sant’Anna di Isola di Capo Rizzuto. Le indagini hanno svelato un sistema complesso di gestione illecita dei fondi destinati al Cara di Sant’Anna.

Sistema di Gestione Illecita dei Fondi

Secondo l’accusa, gli amministratori dell’epoca della Misericordia, Leonardo Sacco e don Edoardo Scordio, attraverso un sistema di fatture false emesse da società di catering subappaltatrici del servizio di mensa nel Cara, avrebbero distratto fondi pubblici destinati all’assistenza dei migranti, pari a 34 milioni di euro. Questi fondi sarebbero stati convogliati verso interessi privati e avrebbero agevolato le cosche di ‘ndrangheta locali, evidenziando un quadro di corruzione e malaffare.

Vicende Giudiziarie di Sacco e Scordio

Leonardo Sacco è stato condannato in primo grado a 17 anni di reclusione e in appello a 20 anni, ma è tornato in libertà nel 2023 a seguito della sentenza della Corte di Cassazione che ha annullato le condanne per malversazione ed escluso il suo ruolo di organizzatore della cosca. Don Edoardo Scordio, invece, aveva subito una condanna ad otto anni ed otto mesi nel processo di appello, poi annullata dalla Cassazione, che ha ordinato un nuovo processo d’appello la cui sentenza è attesa per il 21 luglio.

Implicazioni e Prospettive Future

Il sequestro conservativo rappresenta un passo importante nella lunga vicenda giudiziaria legata alla gestione dei fondi destinati ai migranti a Isola Capo Rizzuto. Mentre si attendono ulteriori sviluppi processuali, soprattutto per quanto riguarda la posizione di Don Edoardo Scordio, l’azione della Procura della Corte dei Conti mira a garantire che i responsabili del danno erariale rispondano delle loro azioni e che i fondi pubblici vengano recuperati a beneficio della collettività. La vicenda solleva interrogativi sulla necessità di controlli più rigorosi e trasparenti nella gestione dei fondi destinati all’accoglienza dei migranti, al fine di prevenire abusi e garantire che le risorse siano utilizzate in modo efficace e conforme alla legge.

Di veritas

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