Budapest Pride: Un fiume di colori contro l’intolleranza

Un’onda di colori e slogan ha invaso le strade di Budapest, dove il Pride ha rappresentato una sfida aperta alle politiche restrittive del governo Orbán. Circa 200 mila persone, tra cui una significativa rappresentanza italiana, hanno marciato unite sotto il motto “Non si possono vietare diritti e amore per legge”, trasformando la capitale ungherese in un simbolo di resistenza e speranza.

Centrosinistra italiano unito per i diritti

Il centrosinistra italiano ha trovato a Budapest un terreno comune, superando le divergenze interne per unirsi in difesa dei diritti e delle minoranze. Figure di spicco come Carlo Calenda ed Elly Schlein hanno marciato fianco a fianco, lanciando un chiaro messaggio all’Europa e all’Italia: “SÌ all’Europa dei diritti e NO all’Europa di Orbán”. La presenza di numerosi parlamentari europei ha sottolineato la dimensione internazionale della protesta.

Il silenzio del governo Meloni: un’assenza che fa rumore

L’assenza di una presa di posizione ufficiale da parte del governo Meloni sul divieto del Pride ha suscitato forti critiche da parte del centrosinistra. Carolina Morace (M5S) ha definito il silenzio della premier “un silenzio che fa rumore”, mentre Alessandro Zan ha accusato Meloni di schierarsi “dalla parte sbagliata della storia”. Le opposizioni chiedono chiarezza e un impegno concreto per la difesa dei diritti civili in Italia e in Europa.

Tra bandiere arcobaleno e Bella Ciao: simboli di resistenza

La manifestazione è stata caratterizzata da un’atmosfera festosa e pacifica, con bandiere arcobaleno e dell’Ucraina che sventolavano tra la folla. Il canto di Bella Ciao, ormai diventato un inno di resistenza, ha risuonato per le strade di Budapest, unendo idealmente la lotta per i diritti civili alla battaglia per la libertà e la democrazia. La timidezza della Commissione Europea, e in particolare della presidente Ursula von der Leyen, nel condannare le scelte di Orbán è stata apertamente contestata dai manifestanti.

Forza Italia si distingue, ma la frattura resta

All’interno del centrodestra italiano, Forza Italia ha espresso una posizione cautamente favorevole alla difesa dei diritti civili, sottolineando come questi siano un valore da proteggere. Tuttavia, la distanza tra le posizioni del partito di Berlusconi e quelle del resto della coalizione di governo resta evidente, evidenziando una frattura profonda sul tema dei diritti e delle libertà.

Un campanello d’allarme per l’Europa?

Il Budapest Pride, al di là della sua importanza simbolica, rappresenta un campanello d’allarme per l’Europa. La deriva autoritaria di alcuni governi, unita alla timidezza delle istituzioni europee nel condannare le violazioni dei diritti, rischia di compromettere i valori fondanti dell’Unione. È necessario un impegno più forte e determinato da parte di tutti per difendere la democrazia, la libertà e i diritti civili in ogni angolo d’Europa.

Di veritas

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