Un’ordinazione sacerdotale universale nella Basilica di San Pietro

Nella solennità della Basilica di San Pietro, Papa Leone XIV ha presieduto la cerimonia di ordinazione di 32 nuovi sacerdoti provenienti da 23 nazioni diverse. Questo evento, che ha visto la partecipazione di oltre 3.600 tra cardinali, vescovi e sacerdoti, sottolinea l’universalità della Chiesa cattolica e la sua missione globale.

L’esortazione del Pontefice: amore, generosità e fervore nel ministero

Rivolgendosi ai nuovi sacerdoti, Papa Leone XIV ha offerto parole di guida e incoraggiamento, sottolineando l’importanza di amare Dio e i fratelli, di essere generosi e ferventi nella celebrazione dei Sacramenti, nella preghiera e nel ministero. Ha esortato i novelli sacerdoti a dedicare il loro tempo e le loro energie a tutti, senza fare differenze, seguendo l’esempio del Crocifisso e dei santi.

L’eredità dei santi sacerdoti: un modello di santità e dedizione

Il Pontefice ha ricordato la ricca storia della Chiesa, costellata di figure meravigliose di santità sacerdotale. Ha invitato i nuovi sacerdoti a fare tesoro di questa eredità, studiando le vite e le opere dei santi, imitando le loro virtù e invocando la loro intercessione. Ha sottolineato come la Chiesa, nel corso dei secoli, abbia generato martiri, apostoli infaticabili, missionari e campioni della carità, offrendo un modello solido e duraturo di santità e dedizione.

Resistere alle tentazioni del mondo: un appello alla fedeltà e all’umiltà

Papa Leone XIV ha messo in guardia i nuovi sacerdoti contro i modelli di successo e di prestigio discutibili e inconsistenti proposti dal mondo contemporaneo. Ha esortato a guardare piuttosto all’esempio di coloro che hanno servito il Signore e i fratelli con fede e dedizione, spesso in modo nascosto e umile, continuando la loro memoria con la propria fedeltà. Questo appello alla fedeltà e all’umiltà rappresenta un invito a rimanere saldi nei valori del Vangelo e a resistere alle tentazioni del potere e della mondanità.

Un sacerdote italiano tra i nuovi ordinati: Alberto De Mola

Tra i 32 nuovi presbiteri, figura un italiano: Alberto De Mola, proveniente dalla diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi. La sua ordinazione rappresenta un motivo di orgoglio per la Chiesa italiana e un segno di speranza per il futuro del sacerdozio nel nostro Paese. Gli altri nuovi sacerdoti provengono da diverse parti del mondo, testimoniando la vitalità e la diversità della Chiesa cattolica.

Provenienze internazionali: un segno dell’universalità della Chiesa

I 32 nuovi sacerdoti provengono da Sri Lanka, Nigeria (3), Corea (2), Etiopia, Centrafrica (3), India (2), Camerun, Vietnam, Angola, Ghana, Messico (4), Brasile, Romania, Ucraina, Slovacchia, Saint Vincent and the Grenadines, Uganda, Tanzania, Kenya, Australia, Croazia, Papua-Nuova Guinea. Questa diversità di provenienze sottolinea l’universalità della Chiesa cattolica e la sua capacità di accogliere e integrare culture e tradizioni diverse.

Un messaggio di speranza e rinnovamento per la Chiesa

L’ordinazione di questi 32 nuovi sacerdoti rappresenta un messaggio di speranza e rinnovamento per la Chiesa cattolica. In un’epoca segnata da sfide e incertezze, la loro dedizione e il loro impegno nel servizio del Vangelo offrono un segno di vitalità e un invito a riscoprire la bellezza e la profondità della fede cristiana. La loro provenienza da diversi Paesi del mondo testimonia la capacità della Chiesa di superare confini e barriere culturali, unendo persone di ogni nazione in un’unica famiglia spirituale.

Di veritas

🔍 Il vostro algoritmo per la verità, 👁️ oltre le apparenze, 💖 nel cuore dell’informazione 📰

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *