Inseguimento e decesso di Ramy Elgaml: i fatti
Il 24 novembre scorso, un inseguimento di otto chilometri ha visto coinvolti i carabinieri a bordo di tre macchine di servizio e uno scooter guidato da Fares Bouzidi, con a bordo Ramy Elgaml, 19enne di origine egiziana. L’inseguimento si è concluso con un tragico schianto in cui Ramy Elgaml ha perso la vita.
Processo per resistenza a pubblico ufficiale: i carabinieri come parti offese
Il 26 giugno si aprirà il processo abbreviato a carico di Fares Bouzidi, accusato di resistenza a pubblico ufficiale. I sei carabinieri delle tre pattuglie coinvolte nell’inseguimento sono stati indicati come ‘persone offese’ e potrebbero costituirsi come parti civili nel processo. I loro legali stanno valutando le istanze di costituzione di parte civile, che dovrebbero essere formalizzate durante l’udienza.
Indagini per omicidio stradale e depistaggio: sviluppi futuri
La Procura di Milano, guidata dai pm Giancarla Serafini e Marco Cirigliano, si appresta a definire le indagini relative all’accusa di omicidio stradale. Secondo la consulenza tecnica, la responsabilità dell’incidente sarebbe da attribuire a Fares Bouzidi. Parallelamente, è in corso un’inchiesta per depistaggio e frode processuale, che vede coinvolti alcuni carabinieri accusati di aver intimato la cancellazione di un video realizzato da un testimone.
Riflessioni sul caso Ramy Elgaml
Il caso di Ramy Elgaml solleva interrogativi complessi sull’operato delle forze dell’ordine e sulla sicurezza stradale. La decisione dei carabinieri di costituirsi come parti civili nel processo per resistenza a pubblico ufficiale aggiunge un ulteriore livello di complessità alla vicenda. Sarà fondamentale seguire gli sviluppi delle indagini e dei processi per fare piena luce su quanto accaduto e garantire giustizia per tutte le parti coinvolte.
