Le proposte di Utilitalia per la gestione dei Pfas
Utilitalia, la federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche, ha avanzato 5 proposte concrete per affrontare le problematiche legate alla presenza di Pfas (composti chimici artificiali) nel settore idrico e ambientale. L’obiettivo è quello di mitigare l’impatto di queste sostanze dannose sulla salute pubblica e sull’ambiente, promuovendo al contempo un’economia più sostenibile.
Le proposte si concentrano su diversi aspetti chiave:
- Eliminazione e sostituzione dei Pfas: Richiesta di eliminare e sostituire i Pfas in tutti i prodotti in cui non siano indispensabili, definendo un orizzonte temporale per il divieto di produzione e commercializzazione.
- Applicazione del principio “chi inquina paga”: Implementazione di questo principio a livello europeo per garantire equità nella protezione della salute e dell’ambiente, incentivando la ricerca di soluzioni più sostenibili.
- Ricerca di alternative: Sviluppo di prodotti alternativi ai Pfas che siano performanti, sostenibili e disponibili sul mercato.
- Sviluppo di nuove tecnologie: Investimento in nuove tecnologie per i sistemi di trattamento delle acque, attualmente troppo costose per essere industrialmente sostenibili.
- Sostegno finanziario: Supporto finanziario ai gestori dei settori idrico e ambientale, insieme a percorsi di transizione per l’industria.
Il principio “chi inquina paga” e l’armonizzazione europea
Uno dei punti cardine delle proposte di Utilitalia è l’applicazione del principio “chi inquina paga”. Questo principio, se implementato in un contesto armonizzato a livello europeo, porterebbe a una maggiore equità nella protezione della salute e dell’ambiente. Inoltre, incentiverebbe le aziende a investire nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni più sostenibili, riducendo l’impatto ambientale delle loro attività.
La Direttiva europea sui Pfas e le azioni dei gestori del servizio idrico
La Direttiva europea sui Pfas del 2020 entrerà in vigore nel gennaio 2026. In preparazione a questa scadenza, i gestori del servizio idrico hanno già iniziato a monitorare la presenza di Pfas nelle acque che distribuiscono e ad avviare investimenti per un controllo continuo. Come spiega il vice presidente di Utilitalia, Paolo Romano, sono stati presi provvedimenti caso per caso per tutelare la salute dei cittadini.
La necessità di un approccio condiviso
Utilitalia sottolinea che la soluzione al problema dei Pfas non può ricadere esclusivamente sugli operatori dei servizi idrici e ambientali. È necessario un approccio condiviso che coinvolga tutti gli attori interessati, dall’industria ai gestori, fino alle istituzioni. Solo attraverso una collaborazione sinergica sarà possibile affrontare efficacemente questa sfida complessa e garantire un futuro più sicuro e sostenibile per tutti.
Un passo avanti verso la sostenibilità
Le proposte di Utilitalia rappresentano un passo avanti significativo nella gestione dei Pfas in Italia. L’approccio integrato che combina l’eliminazione delle sostanze non indispensabili, l’applicazione del principio “chi inquina paga”, la ricerca di alternative e il sostegno finanziario, offre una strategia completa per affrontare questa sfida ambientale. Sarà fondamentale che queste proposte vengano recepite e implementate a livello nazionale ed europeo per garantire un futuro più sano e sostenibile.
