Tre Controlli di Polizia al Centro dell’Inchiesta
La questura di Roma ha avviato un’indagine interna per esaminare i tre interventi delle forze dell’ordine che hanno visto coinvolto Francis Kaufmann, il presunto assassino del caso di Villa Pamphili, insieme ad Anastasia Trofimova e alla loro bambina. Questi controlli, avvenuti in un breve lasso di tempo, non avevano portato all’identificazione della famiglia e ora sono oggetto di un’analisi approfondita per accertare eventuali negligenze o errori procedurali.
Ricostruzione Dettagliata degli Episodi
Su disposizione del questore di Roma, Roberto Massucci, e in accordo con il capo della polizia, è stata ordinata una “puntuale ricostruzione” degli eventi che hanno preceduto l’arresto di Kaufmann sull’isola greca di Skiathos. L’indagine si concentrerà sulle azioni intraprese dai cinque equipaggi di polizia coinvolti nei tre controlli, analizzando ogni fase degli accertamenti svolti.
Il Primo Controllo in Via Giulia
Il primo episodio risale alla sera del 20 maggio, quando una pattuglia è intervenuta in via Giulia, nel centro storico di Roma, a seguito di una segnalazione riguardante un uomo in stato di ebbrezza che strattonava una donna con una bambina in braccio. L’uomo fu identificato con un nome falso, Rexal Ford, e la donna dichiarò di chiamarsi Stella Ford, senza fornire documenti. Nonostante lo stato di alterazione dell’uomo, la coppia fu lasciata andare.
Secondo Intervento: Ferita alla Testa e Dichiarazioni
Poche ore dopo, la stessa famiglia fu nuovamente raggiunta dalla polizia, allertata da un passante che aveva notato un uomo ferito alla testa. Anastasia Trofimova spiegò agli agenti, in un inglese fluente, che il compagno si era ferito accidentalmente sbattendo contro un muro e negò di essere stata maltrattata. Anche in questa occasione, la situazione non portò a ulteriori accertamenti.
L’Ultimo Avvistamento: Kaufmann Solo con la Bambina
Il 5 giugno, Kaufmann fu avvistato nuovamente, questa volta da solo con la bambina, in piazza Benedetto Cairoli. L’uomo, in evidente stato di alterazione, stava bevendo vino da una bottiglia mentre teneva in braccio la piccola, che piangeva. Una poliziotta, riconoscendolo dai precedenti controlli, gli chiese dove fosse la moglie. Kaufmann rispose che Anastasia era fuori Roma e aveva affidato a lui la bambina. Questo episodio solleva interrogativi sulla tempistica e sulle circostanze della morte di Anastasia.
Trasparenza e Fiducia: Le Parole della Questura
Fonti della questura hanno sottolineato che l’indagine interna sarà condotta “all’insegna della fiducia e della trasparenza”, valori che guidano quotidianamente l’impegno delle forze dell’ordine nella provincia di Roma e il loro rapporto con la comunità e le istituzioni. L’obiettivo è fare piena luce su quanto accaduto e valutare se vi siano state mancanze nell’operato degli agenti coinvolti.</p
Valutazione delle Procedure e Responsabilità
L’inchiesta interna disposta dalla questura di Roma è un passo necessario per comprendere appieno le dinamiche che hanno portato al tragico epilogo del caso di Villa Pamphili. Sarà fondamentale valutare se le procedure operative adottate durante i controlli siano state adeguate e se vi siano state eventuali negligenze o sottovalutazioni da parte degli agenti coinvolti. L’esito dell’indagine dovrà chiarire se si sarebbero potute adottare misure diverse per prevenire la tragedia e garantire maggiore sicurezza alla vittima e alla bambina.
