Il rilascio di Serghei Tikhanovsky
Serghei Tikhanovsky, leader dell’opposizione bielorussa, è stato rilasciato dopo oltre cinque anni di prigionia. La notizia è stata diffusa dall’ONG Viasna, che ha confermato la sua scarcerazione insieme ad altri 13 prigionieri politici. Tikhanovsky, 46 anni, era stato incarcerato nel periodo precedente alle elezioni presidenziali del 2020, nelle quali intendeva sfidare l’attuale leader bielorusso Alexander Lukashenko.
La sua liberazione è avvenuta tramite una grazia, ponendo fine a un lungo periodo di detenzione iniziato con il suo arresto, avvenuto poche settimane prima delle elezioni presidenziali del 2020.
Il contesto politico e le elezioni del 2020
L’arresto di Tikhanovsky nel 2020 aveva impedito la sua candidatura alla presidenza. In sua vece, la moglie Svetlana Tikhanovskaya, all’epoca una figura politica emergente, aveva preso il suo posto alle urne. Dopo la contestata vittoria di Lukashenko, Svetlana Tikhanovskaya fu costretta a fuggire all’estero.
Le elezioni del 2020 e la successiva rielezione di Lukashenko avevano scatenato le più grandi proteste nella storia della Bielorussia, represse duramente dal governo. La comunità internazionale aveva ampiamente criticato la gestione delle elezioni e la repressione delle proteste.
Le accuse e la condanna
Nel 2021, Serghei Tikhanovsky è stato condannato a 18 anni di carcere con l’accusa di “organizzazione di rivolte” e “incitamento all’odio”. Successivamente, è stato condannato a ulteriori 18 mesi di reclusione per “insubordinazione”. Le accuse sono state ampiamente considerate come politicamente motivate.
La reazione di Svetlana Tikhanovskaya e il ringraziamento alla comunità internazionale
Svetlana Tikhanovskaya ha espresso la sua gioia per la liberazione del marito attraverso un post su X, accompagnato da un video del loro abbraccio. Nel suo messaggio, ha ringraziato il presidente Usa Donald Trump, il suo inviato Kellogg, e gli alleati europei per il loro sostegno e gli sforzi compiuti.
Nonostante la liberazione di Tikhanovsky, Svetlana Tikhanovskaya ha sottolineato che la lotta non è finita, ricordando che 1150 prigionieri politici rimangono ancora dietro le sbarre e chiedendo il loro rilascio immediato.
Un passo avanti, ma la strada è ancora lunga
La liberazione di Serghei Tikhanovsky rappresenta un segnale positivo, ma non deve far dimenticare la difficile situazione dei diritti umani in Bielorussia. La presenza di oltre mille prigionieri politici sottolinea la necessità di un impegno costante da parte della comunità internazionale per promuovere la democrazia e il rispetto dei diritti fondamentali nel paese.
