Un’analisi critica dal Brasile
Dacia Maraini, celebre scrittrice italiana, si trova in questi giorni a Rio de Janeiro, in Brasile, in occasione della pubblicazione del suo romanzo “La Lunga vita di Marianna Ucria”. In un contesto culturale vivace e stimolante come quello della capitale mondiale del libro, Maraini ha espresso la sua profonda preoccupazione per gli attuali scenari internazionali, segnati da venti di guerra e un pericoloso ritorno alla logica della vendetta.
La logica della vendetta e il nemico esterno
L’intellettuale ha sottolineato come, in tempi di crisi, si assista a una tendenza a cercare un nemico esterno per distogliere l’attenzione dai problemi interni ai singoli Paesi. Questa dinamica, tipica del populismo, rischia di alimentare conflitti e di compromettere la stabilità globale. Maraini ha espresso particolare preoccupazione per la situazione a Gaza, definendola un “massacro gravissimo”. La scrittrice ha denunciato un’involuzione della civiltà, un ritorno a un’arcaica e istintiva propensione alla guerra, con la ricerca di un nemico da eliminare per vendetta. “Questo non dovrebbe accadere nel 2025”, ha affermato con amarezza, ricordando come il progresso civile consista nel passaggio dalla vendetta alla giustizia.
Iran, Israele e il ruolo del tribunale internazionale
Commentando le tensioni tra Iran e Israele, Maraini ha ricordato come la guerra contro il nazi-fascismo sia stata l’unica ad aver portato una vera liberazione, mentre dalle guerre di aggressione non c’è da aspettarsi nulla di positivo. La scrittrice ha auspicato un maggiore impegno sul piano economico e delle sanzioni, e ha sottolineato la necessità di rafforzare il ruolo del tribunale internazionale, liberandolo da veti e conferendogli maggiore libertà e potere decisionale.
Un appello alla responsabilità
Le parole di Dacia Maraini risuonano come un appello alla responsabilità, un invito a non cedere alla logica della vendetta e a riscoprire i valori della giustizia e della civiltà. In un momento storico così complesso, è fondamentale non dimenticare il passato e impegnarsi per costruire un futuro di pace e prosperità per tutti.