Un grido di aiuto dalla Striscia di Gaza

La voce di Haidar al-Ghazali, un poeta palestinese di soli 21 anni, si alza da Gaza in un grido disperato. Intrappolato in una terra martoriata da conflitti e distruzioni, il giovane poeta ha lanciato un appello accorato, chiedendo aiuto per fuggire dalla Striscia di Gaza e ricostruire la sua vita. La sua lettera, piena di dolore ma anche di speranza, è stata resa pubblica in occasione di un evento di beneficenza tenutosi a Roma, un triangolare di calcio tra la nazionale giornalisti, la nazionale poeti e una squadra composta da operatori della salute mentale.

La lettera: un messaggio di dolore e speranza

Nel suo messaggio, al-Ghazali descrive la sua angoscia per la distruzione delle università e l’interruzione del suo percorso di studi. “La mia unica speranza ora è trovare un’occasione di evacuazione che mi porti fuori dalla Striscia di Gaza insieme alla mia famiglia, per poter continuare la nostra vita e riprendere il mio percorso di studi”, scrive il poeta. Il suo appello è un grido di aiuto rivolto a chiunque possa offrirgli una via di fuga da “questo inferno”.
Al-Ghazali ricorda anche la sofferenza del suo popolo, oppresso da 76 anni di conflitto. “Ricordateci ogni mattina, perché non c’è stato un solo mattino sereno per noi da oltre un anno”, scrive, implorando di non dimenticare la loro situazione e di continuare a sostenere la loro causa. Nonostante il dolore e la disperazione, il poeta esprime anche un profondo desiderio di pace: “Pace, pace ovunque siate: è un diritto di ogni essere umano che appartiene al corpo della terra e alla lingua dell’aria”.

La scrittura come atto di resistenza

Per al-Ghazali, la scrittura è un atto di resistenza, un modo per smentire la narrazione che nega l’esistenza del popolo palestinese. “Ho creduto nella scrittura, nella sua capacità di raggiungervi, di trasmettere la voce della vittima senza artifici né delazioni”, afferma. I suoi testi, tradotti in diverse lingue, sono un’testimonianza del dolore e delle speranze di un popolo che lotta per la propria sopravvivenza.
Il poeta invita inoltre a leggere l’antologia poetica collettiva “Il vostro grido nella mia voce”, a cui ha partecipato, sottolineando come essa rappresenti “il vero dolore” e come parte del ricavato sia destinato al sostegno del settore sanitario a Gaza.

L’evento di beneficenza a Roma

L’appello di Haidar al-Ghazali è stato raccolto da Max Brod, giornalista Rai e poetry slammer, che ha letto la sua lettera durante il triangolare di calcio organizzato a Roma per beneficenza. L’evento, che ha visto la partecipazione della nazionale giornalisti, della nazionale poeti e della squadra “movimenti in salute”, ha rappresentato un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla drammatica situazione nella Striscia di Gaza e per raccogliere fondi a sostegno della popolazione.

Un appello all’umanità

La lettera di Haidar al-Ghazali è un potente promemoria della sofferenza umana causata dai conflitti e dalle oppressioni. Il suo appello per la pace e la giustizia risuona con forza, invitandoci a non dimenticare la situazione a Gaza e a sostenere chi lotta per un futuro migliore. La sua voce, come quella di tanti altri poeti e artisti, è un faro di speranza in un mondo spesso oscurato dalla violenza e dall’indifferenza.

Di euterpe

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