
Il fronte progressista diviso sul riarmo
Il panorama politico italiano si prepara ad affrontare nuove tensioni all’interno del fronte progressista. Dopo la compattezza mostrata nel corteo romano del 7 giugno per Gaza e nella critica alle posizioni del governo sull’attacco di Israele all’Iran, una nuova manifestazione rischia di mettere in luce le divergenze interne. Il prossimo 21 giugno, a Roma, si terrà un evento promosso da oltre 430 reti, organizzazioni sociali, sindacali e politiche aderenti alla “Campagna europea Stop Rearm Europe”.
M5s e Avs in piazza, il PD in riflessione
Mentre il Movimento 5 Stelle (M5s), guidato dal presidente Giuseppe Conte, e Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), con in testa Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, hanno già annunciato la loro partecipazione, nel Partito Democratico (Pd) è in corso una riflessione delicata. Il tema del riarmo è particolarmente sensibile e richiede un approccio cauto. Sebbene nei mesi scorsi la richiesta di una “revisione radicale” del piano di Ursula von der Leyen avesse trovato un accordo tra le diverse anime del Pd, lo slogan della manifestazione – “Stop Rearm Europe. No guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo” – pone interrogativi più radicali.
Le posizioni interne al PD
All’interno del Pd, si delineano posizioni differenti. Esponenti della sinistra del partito sembrano più inclini a partecipare, sottolineando come molti dei promotori della manifestazione siano saliti sul palco dell’evento per Gaza e abbiano condiviso il percorso di mobilitazione contro il decreto Sicurezza e per i referendum. Tra i riformisti, invece, l’adesione appare più improbabile. Il tema del riarmo è stato recentemente motivo di contrasto tra l’eurodeputata Pina Picierno, favorevole, e Conte, impegnato a contestare il Piano Ue.
Le reazioni e le polemiche
Le dichiarazioni di Conte, che ha messo in discussione la posizione di Picierno come rappresentativa del Pd, hanno suscitato le proteste dei riformisti, con i parlamentari Filippo Sensi e Marianna Madia che hanno rivendicato l’autonomia del partito. Nonostante le divergenze, c’è tempo fino a sabato per ulteriori adesioni e riflessioni, in vista dell’appuntamento previsto alle 14 da Porta San Paolo.
Le dichiarazioni di Conte, Fratoianni e Bonelli
Giuseppe Conte ha ribadito l’impegno del M5s contro il riarmo e l’escalation militare, auspicando che i politici si assumano la responsabilità di indirizzare i conflitti verso soluzioni pacifiche. Nicola Fratoianni ha annunciato la partecipazione di Avs, schierandosi contro il riarmo e l’aumento delle spese militari. Angelo Bonelli ha espresso preoccupazione per il rischio che il riarmo trascini l’Italia in un’economia di guerra.
Un bivio per il fronte progressista
La manifestazione contro il riarmo rappresenta un banco di prova per la tenuta del fronte progressista. La capacità di superare le divergenze interne e trovare un terreno comune su temi cruciali come la politica estera e la difesa sarà determinante per costruire un’alternativa credibile al centrodestra nel 2027.