Drastica riduzione dei soccorsi e aumento dei casi critici

Il report di Medici Senza Frontiere (MSF), intitolato “Manovre mortali: ostruzionismo e violenza nel Mediterraneo Centrale”, rivela un quadro allarmante della situazione dei soccorsi in mare. A causa delle restrizioni imposte dal decreto Piantedosi, il numero di persone soccorse dalla Geo Barents è crollato da 4.646 nel 2023 a 2.278 nel 2024. Paradossalmente, nonostante la diminuzione dei soccorsi, è stato registrato un aumento del 14% dei ricoveri medici, in particolare quelli urgenti. Questo dato indica che una percentuale significativamente più alta di persone soccorse si trovava in condizioni critiche e necessitava di cure specialistiche salvavita a terra.

Crescita delle interferenze libiche e impatto sulle operazioni di soccorso

L’analisi di MSF evidenzia un aumento delle interferenze da parte di operatori libici durante le operazioni di soccorso. Se nel 2023 MSF aveva assistito a incidenti che coinvolgevano operatori libici nel 38% delle rotazioni della Geo Barents, questa percentuale è salita al 65% nel 2024. Inoltre, tra il 2023 e il 2024, MSF ha documentato 30 intercettazioni confermate o sospette di imbarcazioni di migranti da parte di navi libiche. Queste intercettazioni, spesso violente, mettono a rischio la vita dei migranti e ostacolano le operazioni di soccorso delle ONG.

L’attività di Geo Barents e le sanzioni subite

Da giugno 2021 a dicembre 2024, la Geo Barents ha soccorso 12.675 persone, concluso 190 operazioni, recuperato i corpi di 24 persone, organizzato l’evacuazione medica di 18 persone e assistito la nascita di un bambino. Tuttavia, dall’entrata in vigore del decreto Piantedosi, la nave è stata sanzionata 4 volte, per un totale di 160 giorni di detenzione forzata. Tra dicembre 2022 e dicembre 2024, le misure restrittive hanno inoltre imposto alla Geo Barents di percorrere altri 64.966 chilometri e di trascorrere altri 163 giorni in mare per raggiungere porti lontani del Nord Italia, allungando i tempi di soccorso e aumentando i costi operativi.

La denuncia di MSF e le richieste alle autorità

Juan Matias Gil, responsabile per le attività di ricerca e il soccorso in mare di MSF, ha sottolineato che “il decreto Piantedosi è un meccanismo strutturato e istituzionalizzato senza precedenti per bloccare le attività di ricerca e salvataggio di persone in pericolo”. MSF chiede alle autorità italiane di smettere di ostacolare le operazioni di salvataggio in mare e di imporre sanzioni alle navi di ricerca e soccorso delle ONG. Inoltre, invita l’UE e i suoi stati membri a sospendere immediatamente il sostegno finanziario e materiale alla Guardia costiera libica e a smettere di incentivare intenzionalmente i rimpatri forzati di persone in Libia.

Un quadro allarmante che richiede un’azione urgente

Il report di Medici Senza Frontiere dipinge un quadro allarmante della situazione nel Mediterraneo Centrale. Le restrizioni imposte dal decreto Piantedosi, l’aumento delle interferenze libiche e le sanzioni alle navi di soccorso stanno compromettendo la capacità di salvare vite umane. È necessario un cambio di rotta urgente, con politiche migratorie più umane e un maggiore sostegno alle operazioni di soccorso in mare.

Di veritas

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