
Distribuzione del libro e reazioni iniziali
La settimana scorsa, presso la scuola primaria “Manzoni” di Limena, l’assessora all’istruzione Eleonora Paccagnella, esponente di Fratelli d’Italia, ha distribuito il libro intitolato “Ragazze con i numeri”, un volume dedicato alle donne che hanno lasciato un segno nella storia. L’iniziativa, ripetuta rispetto all’anno precedente, ha visto l’inserimento, nella versione aggiornata del libro, della figura della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
La polemica sull’inserimento di Giorgia Meloni
L’inserimento di Giorgia Meloni nel libro, accanto a figure storiche come Nilde Iotti, Frida Kahlo e Maria Montessori, ha scatenato un’ondata di polemiche. Gli insegnanti hanno espresso forte disapprovazione, accusando l’amministrazione comunale di aver politicizzato un’iniziativa che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto essere puramente educativa e culturale. L’accostamento della premier a figure di tale calibro è stato visto come un’operazione di propaganda politica.
La proposta controversa e la scelta dei bambini
Secondo quanto riportato, l’assessora Paccagnella avrebbe anche proposto ai bambini di realizzare una foto con il libro in mano e di scegliere una delle figure femminili presenti per la copertina dell’edizione successiva. La scelta dei bambini è ricaduta, all’unanimità, su Giorgia Meloni, probabilmente a causa della sua notorietà. Questo episodio ha ulteriormente alimentato le polemiche, rafforzando l’accusa di strumentalizzazione politica.
Accuse dall’opposizione e richiesta di dimissioni
Le forze di opposizione non hanno tardato a reagire. Anna Iraci, esponente di “Limena Domani”, ha accusato l’amministrazione di aver “politicizzato” il volume, trasformandolo in uno strumento di propaganda a favore di Fratelli d’Italia, a spese dei cittadini. Iraci ha chiesto le dimissioni dell’assessora Paccagnella, ritenendo l’iniziativa inaccettabile e lesiva dell’immagine dell’istituzione scolastica.
Riflessioni sull’equilibrio tra educazione e politica
La vicenda di Limena solleva interrogativi importanti sull’equilibrio tra educazione e politica. Se da un lato è giusto celebrare le figure femminili che hanno contribuito alla storia e alla cultura del nostro paese, dall’altro è fondamentale evitare strumentalizzazioni politiche, soprattutto in contesti delicati come quello scolastico. La scuola dovrebbe essere un luogo neutrale, dove i bambini possano formarsi un’opinione autonoma e consapevole, senza subire influenze ideologiche.