Un esordio letterario che rompe le barriere tra uomo e animale
Giuseppe Bellingeri, un ex agente dei servizi segreti, e il vicequestore Balbino, un orso bruno, sono i protagonisti del romanzo d’esordio di Daniele Pronestì, ‘Le ragioni dell’istinto’ (Bompiani). In questo libro, uomini e animali convivono alla pari in un giallo che esplora la natura umana e le dinamiche istintive che ancora ci influenzano.
Pronestì, un manager calabrese che lavora nel settore della finanza sostenibile, spiega che il suo intento non è stato quello di scrivere un romanzo sugli animali, ma piuttosto sull’uomo come animale. Il libro, in uscita l’11 giugno, si propone di indagare cosa ci rende umani, attraverso la ricerca di riparazione al male compiuto.
Un giallo ambientato in una Calabria inedita
La storia si apre con il ritrovamento di un cadavere, quello di Maria, una giovane donna innamorata della libertà, in un appartamento di Morgese, un paesino nel cuore della piana di Reggio Calabria. Il vicequestore Balbino convoca Bellingeri, sapendo che conosceva la vittima. La morte di Maria diventa il fulcro di un’indagine che svela un personaggio pieno di vita, un’anima coraggiosa che rifiuta i condizionamenti sociali.
Pronestì descrive una Calabria all’incrocio tra atmosfere mediterranee e la California di Philip Marlowe, dove palazzi signorili si affacciano sullo stretto di Messina, gli immigrati lavorano duramente nei campi e l’ombra della criminalità organizzata si allunga nonostante il sole.
Ispirazioni letterarie e cinematografiche
L’autore rivela di essersi ispirato alla letteratura giapponese, ai manga e ai film di animazione di Miyazaki. Cita anche le Baccanti di Euripide, dove le donne si ribellano al loro ruolo e allattano cuccioli di lupo e di cervo. Pronestì riconosce il suo debito verso Leonardo Sciascia e Graham Greene, autori che gli hanno insegnato come un giallo possa trasformarsi in un’indagine sulla decadenza del potere e della famiglia.
L’idea del protagonista è nata quando Pronestì era uno studente universitario e seppe che i servizi segreti svizzeri cercavano reclute capaci di comprendere il dialetto calabrese per decifrare intercettazioni. Da qui, il desiderio di sottrarre la Calabria ai cliché con cui viene spesso rappresentata.
Un’opera prima che invita alla riflessione
‘Le ragioni dell’istinto’ si preannuncia come un’opera prima originale e stimolante, capace di mescolare i codici del giallo con una riflessione profonda sulla natura umana e sul rapporto tra uomo e animale. L’ambientazione calabrese, descritta in modo vivido e suggestivo, contribuisce a creare un’atmosfera unica e coinvolgente. Resta da vedere come Pronestì saprà sviluppare le sue ispirazioni e trasformarle in una narrazione avvincente e ricca di spunti di riflessione.
