Una vita per gli altri: l’eredità di Don Franco Monterubbianesi
Il mondo dell’assistenza e dell’accoglienza è in lutto per la scomparsa di Don Franco Monterubbianesi, fondatore della Comunità di Capodarco, avvenuta oggi all’età di 94 anni. Originario di Fermo, Don Franco ha dedicato la sua esistenza a tendere la mano ai più fragili, creando una realtà che ha saputo farsi casa e famiglia per migliaia di persone.
“Accogliere le persone con limiti fisici e psicologici, madri e minori bisognosi di aiuto, ragazzi tossicodipendenti, rispettando storie e sogni; alimentare sempre l’attenzione a quanto il territorio richiede e creare comunità come strumento indispensabile per dare sostegno”. Queste parole, che riassumono il messaggio di Don Franco, sono il testamento spirituale di un uomo che ha saputo trasformare la carità in azione concreta.
Dalla vocazione sacerdotale alla fondazione della Comunità
Nato a Fermo il 30 maggio 1931, Don Franco, dopo aver intrapreso gli studi in Medicina, sentì la chiamata al sacerdozio. Ordinato sacerdote il 19 agosto 1956, iniziò il suo ministero insegnando filosofia in Seminario. La sua sensibilità verso il mondo della disabilità crebbe durante le esperienze con i treni degli ammalati dell’Unitalsi. Fu l’Arcivescovo Perini a incoraggiarlo a dedicarsi ai ragazzi e alle ragazze spesso relegati negli istituti riabilitativi. Da una lettera di questi giovani, che esprimevano il desiderio di un futuro più dignitoso, nacque l’idea di una comunità accogliente.
Con il sostegno di Marisa Galli, una donna con disabilità, Don Franco iniziò la sua avventura. Trovò una villa abbandonata a Capodarco e la trasformò nel “Centro comunitario Gesù risorto”, inaugurato nel Natale del 1966. Gli inizi furono difficili, ma la generosità della comunità locale, in particolare degli studenti del Montani, permise di superare le difficoltà iniziali. In poco tempo, la Comunità di Capodarco divenne un punto di riferimento a livello nazionale, accogliendo persone con disabilità da tutta Italia e aprendo la strada a matrimoni e alla nascita di famiglie.
Un modello di accoglienza e inclusione diffuso in Italia e nel mondo
Il rispetto delle persone, il lavoro e la progettualità sono stati i pilastri su cui Don Franco ha costruito la sua opera. Lo spirito della Comunità di Capodarco contagiò molti giovani, che, in alternativa all’impegno politico, si dedicarono al sociale, dando vita al cosiddetto “’68 minore”. A partire dal 1970, gruppi di persone fondarono comunità locali in diverse regioni italiane, dalla Sardegna al Veneto, fino alla Calabria e alla Sicilia. Oggi, si contano 13 comunità in Italia e 4 all’estero, in Ecuador, Albania, Camerun e Kosovo.
Nel 1973, Don Franco volle aprire una comunità a Roma, dando vita a corsi professionali, cooperative e gruppi di famiglie. Tra queste, la cooperativa Agricoltura Capodarco, che, purtroppo, a causa di difficoltà economiche, fu affidata ad altri. Don Franco fu sempre attento ai giovani, accogliendo i primi obiettori di coscienza e sostenendo il servizio civile.
Oggi, la Comunità di Capodarco rappresenta una realtà solida e radicata, con 1.226 persone accolte, 626 addetti e 430 volontari. Ogni anno, vengono erogate oltre 30 mila prestazioni riabilitative a 1.100 utenti.
L’impatto sociale e l’eredità culturale della Comunità di Capodarco
La Comunità di Capodarco, fondata da Don Franco Monterubbianesi, ha avuto un impatto significativo sul tessuto sociale e culturale delle regioni in cui opera. Attraverso l’accoglienza, l’inclusione e la promozione del lavoro, la comunità ha contribuito a cambiare la percezione della disabilità e a creare opportunità per persone che altrimenti sarebbero state emarginate.
Inoltre, la Comunità di Capodarco ha promosso la cultura dell’incontro e del dialogo, favorendo la nascita di legami solidali tra persone diverse per età, provenienza e condizione sociale. L’esperienza della comunità ha dimostrato che è possibile costruire una società più giusta e inclusiva, in cui ogni persona possa trovare il proprio posto e realizzare il proprio potenziale.
Un esempio di umanità e impegno sociale
La scomparsa di Don Franco Monterubbianesi rappresenta una perdita per tutti coloro che credono in un mondo più giusto e solidale. La sua vita è stata un esempio di umanità, di impegno sociale e di amore verso il prossimo. La Comunità di Capodarco, da lui fondata, è un’eredità preziosa che deve essere custodita e valorizzata, affinché continui a essere un faro di speranza per chi si trova in difficoltà.
