Un parallelo storico tra Italia e Portogallo
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha tenuto un discorso all’Università di Coimbra, in Portogallo, nel quale ha tracciato un parallelo tra la storia italiana e quella portoghese. Mattarella ha evidenziato come entrambi i paesi abbiano affrontato sfide simili nella lotta per la democrazia, la libertà, il rispetto dei diritti dei cittadini e il pluralismo politico.
“Se prendo ad esempio la nostra storia, essa è stata per certi aspetti segnata da tappe di un tragitto affine,” ha affermato il Presidente. “Abbiamo affrontato battaglie simili affinché prevalessero nelle nostre società gli ideali di democrazia, libertà, rispetto dei diritti dei cittadini e pluralismo politico, ripudiando regimi autoritari e oscurantisti.”
Il 25 aprile: una data simbolica per entrambi i paesi
Un elemento particolarmente evocativo, secondo Mattarella, è la ricorrenza del 25 aprile, che accomuna il popolo portoghese e quello italiano. In Italia, il 25 aprile celebra la Festa della Liberazione, che commemora la fine dell’occupazione nazista e del regime fascista. In Portogallo, il 25 aprile celebra la Rivoluzione dei Garofani, che nel 1974 pose fine alla dittatura di António de Oliveira Salazar.
“Ho sempre trovato particolarmente evocativo che le rispettive ricorrenze del 25 aprile accomunino il popolo portoghese e quello italiano, celebrandone il percorso democratico sostenuto dal coraggio delle rispettive genti,” ha dichiarato Mattarella.
Il contesto storico italiano
La storia italiana del XX secolo è stata segnata da un periodo di regime fascista, guidato da Benito Mussolini, che ha soppresso le libertà civili e politiche. La Resistenza italiana, composta da partigiani e antifascisti, ha combattuto contro l’occupazione nazista e il regime fascista, culminando nella Liberazione del 25 aprile 1945. Questa data rappresenta un momento fondamentale nella storia italiana, simboleggiando la riconquista della libertà e della democrazia.
Il contesto storico portoghese
Il Portogallo ha vissuto una lunga dittatura, conosciuta come Estado Novo, guidata da António de Oliveira Salazar dal 1932 al 1968 e successivamente da Marcelo Caetano. Questo regime autoritario ha limitato le libertà individuali e politiche, mantenendo il paese in uno stato di isolamento. La Rivoluzione dei Garofani del 25 aprile 1974, un colpo di stato militare pacifico, ha rovesciato la dittatura e ha aperto la strada alla democrazia in Portogallo.
Un futuro di collaborazione
Il discorso di Mattarella all’Università di Coimbra sottolinea l’importanza di preservare la memoria storica e di continuare a lavorare per rafforzare i valori democratici. La condivisione di esperienze e di ideali tra Italia e Portogallo può contribuire a costruire un futuro di pace, prosperità e rispetto dei diritti umani.
Riflessioni sul valore della memoria storica
Le parole del Presidente Mattarella risuonano con particolare forza in un’epoca in cui i valori democratici sono messi in discussione in diverse parti del mondo. Ricordare le battaglie per la libertà e la democrazia, come quelle combattute in Italia e in Portogallo, è fondamentale per preservare la memoria storica e per evitare di ripetere gli errori del passato. La collaborazione tra i paesi europei, basata sulla condivisione di valori e di ideali, è essenziale per affrontare le sfide del presente e per costruire un futuro migliore per le nuove generazioni.
