La dichiarazione spontanea del preparatore anatomico
Un preparatore anatomico, presente all’esame autoptico sul corpo di Liliana Resinovich l’11 gennaio 2022, si è presentato spontaneamente agli inquirenti per dichiarare di aver potuto causare la frattura alla vertebra riscontrata sul corpo della donna. La notizia, riportata dal quotidiano Il Piccolo, getta nuova luce sulle indagini riguardanti la morte della 63enne triestina, il cui corpo fu ritrovato senza vita il 5 gennaio 2022.
Dettagli sull’autopsia e il ruolo del preparatore
L’autopsia, eseguita nella sala anatomica dell’obitorio di via Costalunga a Trieste, è un momento cruciale per stabilire le cause del decesso. Il ruolo del preparatore anatomico è quello di assistere il medico legale durante l’esame, manipolando il corpo e gli organi per facilitare l’ispezione. La dichiarazione del preparatore implica la possibilità che la frattura vertebrale, elemento che potrebbe essere rilevante per ricostruire le dinamiche della morte, sia stata causata durante questa fase.
La Procura di Trieste e le prossime indagini
Il pubblico ministero Ilaria Iozzi, che dirige le indagini sul caso Resinovich, dovrebbe ascoltare a breve il preparatore anatomico. Questa testimonianza potrebbe portare a una revisione delle perizie mediche e a una nuova valutazione delle cause della morte di Liliana Resinovich. Gli inquirenti dovranno accertare se la frattura vertebrale preesisteva al ritrovamento del corpo o se è stata causata durante l’autopsia, e in che modo questo elemento influisce sulla ricostruzione degli eventi che hanno portato alla morte della donna.
Il contesto del caso Resinovich
La morte di Liliana Resinovich è stata fin da subito avvolta nel mistero. La donna scomparve da Trieste il 14 dicembre 2021, e il suo corpo fu ritrovato il 5 gennaio 2022 in un boschetto vicino alla sua abitazione. Le circostanze del ritrovamento, insieme ad alcuni elementi emersi durante le indagini, hanno alimentato dubbi e interrogativi, rendendo il caso particolarmente complesso e mediatico.
Riflessioni sulla vicenda
La spontanea ammissione del preparatore anatomico aggiunge un ulteriore tassello a un caso già intricato. È fondamentale che la Procura conduca un’indagine approfondita per chiarire ogni aspetto e fugare ogni dubbio, garantendo la massima trasparenza e rigore nell’accertamento della verità sulla morte di Liliana Resinovich.
