Il Messaggio del Ministro Nordio e l’Eredità di Maria Chindamo

Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha inviato un messaggio toccante agli organizzatori dell’iniziativa “Illuminiamo noi le terre di Maria”, in occasione del nono anniversario della scomparsa di Maria Chindamo. Nordio ha sottolineato come, paradossalmente, dall’oscurità dell’omicidio emerga una luce di riscatto, una condanna corale e generazionale degli eventi che hanno straziato la Calabria. Maria Chindamo, scomparsa il 6 maggio 2016 a Limbadi, in provincia di Vibo Valentia, è diventata un simbolo di una nuova società calabrese che rifiuta il patriarcato violento, la prepotenza delle culture ‘ndranghetiste e che trasforma la rabbia in speranza. Ogni anno, il 6 maggio, si consolida un presidio di legalità in sua memoria.

Commemorazione e Inaugurazione a Limbadi

Domani, martedì 6 maggio, si terrà una commemorazione significativa davanti all’azienda agricola di Maria Chindamo, luogo della sua scomparsa. Le associazioni unite nel comitato “Controlliamo noi le terre di Maria” inaugureranno una scultura commemorativa e un giardino, progettato dagli studenti dell’Istituto d’istruzione superiore di Vibo Valentia. L’evento vedrà la presenza delle autorità locali e della sottosegretaria di Stato all’Interno, Wanda Ferro. Durante la commemorazione, sarà presentato un estratto dello spettacolo teatrale “Se dicessimo la verità”, che racconta la storia dell’imprenditrice, realizzato da Giulia Minoli, fondatrice e vicepresidente di “Crisi come opportunità”, ed Emanuela Giordano.

Il Supporto dello Stato e la Promessa di Non Solitudine

Il ministro Nordio ha ribadito il sostegno dello Stato ai familiari e agli amici di Maria, assicurando che non saranno lasciati soli in questa battaglia. “Lo Stato, nella memoria di Maria, resta vicino ai familiari, agli amici di Maria, a queste terre mai dimenticate. Perché sia chiaro che qui il messaggio dello Stato è tutt’altro che simbolico: in questa battaglia non resterete soli”, ha dichiarato Nordio.

Il Contesto della Scomparsa e le Indagini

Maria Chindamo, imprenditrice agricola, scomparve il 6 maggio 2016 a Limbadi, in provincia di Vibo Valentia. Le indagini hanno rivelato che fu vittima della ‘ndrangheta, un crimine maturato in un contesto di vendette e dinamiche criminali locali. Nonostante le ricerche e le indagini, il suo corpo non è mai stato ritrovato, lasciando una ferita aperta nella comunità e nella famiglia. La sua scomparsa ha acceso i riflettori sulla presenza e l’influenza della criminalità organizzata in Calabria, spingendo a una maggiore mobilitazione civile e istituzionale per contrastare la ‘ndrangheta e promuovere la legalità.

L’Impatto sulla Società Calabrese

La storia di Maria Chindamo ha avuto un impatto profondo sulla società calabrese, diventando un simbolo di resistenza e di lotta contro la criminalità organizzata. La sua figura rappresenta un esempio di coraggio e di determinazione per chi si oppone alla cultura mafiosa e cerca di costruire un futuro migliore per la Calabria. Le iniziative commemorative e le attività del comitato “Controlliamo noi le terre di Maria” sono un segno tangibile di questo impegno, un modo per onorare la sua memoria e per continuare a promuovere i valori di legalità, giustizia e speranza.

Un Simbolo di Speranza e Rinascita

La vicenda di Maria Chindamo è un monito costante contro la violenza e la prepotenza della criminalità organizzata. La sua memoria, però, si trasforma in un potente simbolo di speranza e rinascita per una Calabria che non si arrende. Le iniziative commemorative e il sostegno delle istituzioni dimostrano un impegno concreto per combattere la ‘ndrangheta e costruire una società più giusta e sicura.

Di veritas

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