Un inizio travagliato per Friedrich Merz
La strada per la cancelleria si è rivelata più insidiosa del previsto per Friedrich Merz. Nel primo voto al Bundestag, ben diciotto membri della sua stessa coalizione hanno scelto di non sostenerlo, privandolo della maggioranza necessaria. Questo atto di insubordinazione, reso possibile dal voto segreto, ha gettato un’ombra sulla solidità della “piccola grande coalizione” appena nata dall’accordo tra conservatori e socialdemocratici.
Il secondo voto e i dubbi persistenti
Nonostante la battuta d’arresto iniziale, Merz è riuscito a ottenere la cancelleria al secondo tentativo. Tuttavia, il mistero sui traditori rimane irrisolto, alimentando speculazioni e sospetti all’interno della coalizione. L’identità dei franchi tiratori, nascosti dietro la segretezza del voto, continua a essere oggetto di congetture.
Sospetti interni all’SPD
I sospetti principali ricadono sui membri scontenti dell’SPD, un partito scosso dalle recenti decisioni del nuovo leader Lars Klingbeil. Le sue scelte hanno deluso le aspettative di molti compagni, anche a livelli alti, e hanno portato a rotture significative. L’esempio più evidente è quello con la co-presidente Saskia Esken, che ha pagato il prezzo della sconfitta elettorale e non ha ottenuto alcun posto nel nuovo gabinetto. Anche Hubertus Heil, ministro del Lavoro nel precedente governo, è stato escluso, e i suoi rapporti con Klingbeil non sono idilliaci.
Malcontento anche nell’Unione
Anche nelle file dell’Unione non mancano gli scontenti. Merz ha dovuto fare delle concessioni, sacrificando importanti associazioni regionali di partito. Entrambi i leader dei due partiti hanno cercato di promuovere il cambiamento, puntando su nuovi nomi nella squadra di governo, ma queste mosse hanno avuto un costo. Il segretario generale della CDU, Carsten Linnemann, ha ammesso che probabilmente non si saprà mai la verità su quanto accaduto.
Un segnale di instabilità
L’elezione al secondo turno ha permesso a Merz di ottenere la cancelleria, ma il risultato non è stato del tutto rassicurante. Con 325 voti a favore, ha superato la soglia minima necessaria, ma è rimasto al di sotto dei 328 voti teorici della sua maggioranza. Questo segnale indica che non tutti i nodi sono stati risolti e che le tensioni all’interno della coalizione potrebbero persistere.
Riflessioni sulla stabilità della coalizione
L’elezione travagliata di Friedrich Merz a cancelliere solleva interrogativi sulla stabilità della nuova coalizione. Il voto segreto ha permesso a malcontenti interni di esprimere il proprio dissenso, evidenziando divisioni profonde tra i partiti. Sarà fondamentale per Merz e Klingbeil affrontare queste tensioni e lavorare per costruire una fiducia reciproca, al fine di garantire la governabilità del paese.
