Un ritorno alle origini: La riapertura della Chiesa del SS. Crocifisso
Il 4 maggio segna un giorno di festa per Monterubbiano e per l’intera comunità religiosa: la Chiesa del SS. Crocifisso, situata in posizione suburbana fuori Porta S. Andrea, nella zona denominata Piano Nuovo, riapre ufficialmente al culto. La cerimonia sarà presenziata dall’Arcivescovo di Fermo, S.E. Mons. Rocco Pennacchio, a testimonianza dell’importanza di questo evento per la diocesi e per il territorio.
Questo momento rappresenta il culmine di un percorso lungo e impegnativo, segnato da vicende dolorose che hanno tenuto il complesso monumentale lontano dalla fruizione di fedeli e turisti per circa trent’anni. Grazie all’instancabile impegno della Confraternita del SS. Crocifisso, proprietaria del complesso, e in particolare del priore Massimo Sgrilli, è stato possibile avviare e portare a termine un ambizioso progetto di restauro che ha restituito alla chiesa il suo antico splendore.
Un impegno corale per la rinascita del patrimonio artistico
La Confraternita del SS. Crocifisso ha profuso un notevole sforzo economico e organizzativo per la realizzazione dei lavori di restauro. Oltre al recupero strutturale dell’edificio, si è provveduto al restauro di importanti opere d’arte custodite al suo interno, tra cui il dipinto raffigurante il Battesimo di Cristo, realizzato dall’artista Martino Bonfini da Patrignone (1564-1636), l’acquasantiera del 1619 e le stazioni della Via Crucis, fortunatamente recuperate.
Questi interventi testimoniano la volontà di preservare e valorizzare il patrimonio artistico e culturale della chiesa, rendendolo nuovamente fruibile al pubblico e alle future generazioni.
Architettura e arte: Un connubio di stili e influenze
Nonostante la sua collocazione rurale, la Chiesa del SS. Crocifisso riveste una notevole importanza architettonica, accentuata dalla bellezza naturale del paesaggio circostante. Edificata nel 1590 per volere di Mons. Paolo Pagani e a spese della comunità, la chiesa appartiene alla Confraternita del SS. Crocifisso, che ne ha curato l’officiatura nel corso dei secoli.
L’edificio, pur risalendo alla fine del ‘500, presenta un’impostazione architettonica e un apparato decorativo che richiamano lo stile barocco, reinterpretato in chiave provinciale marchigiana. La pianta a croce latina, l’unica navata confluente nel coro rettangolare, le cappelle laterali ai lati del transetto e la costruzione interamente in mattoni sono elementi caratteristici della sua struttura.
La facciata principale a capanna è impreziosita da un porticato continuo in mattoni, sorretto da colonne e paraste. Il portale principale, in travertino, reca l’arma del Cardinale Bandini, mentre i due portali laterali mostrano lo stemma di Mons. Paolo Pagani e l’emblema del Municipio.
Un tesoro di arte e storia: Gli interni della chiesa
L’interno della chiesa è caratterizzato dall’originaria pavimentazione in cotto e dalla copertura a botte. Nel punto di innesto tra la navata e il transetto si innalzava una cupola, in seguito crollata, di cui resta il tiburio ad andamento poligonale.
Originariamente, la chiesa presentava un ricco apparato decorativo, in gran parte perduto. Tuttavia, nel coro e nel transetto si possono ancora ammirare affreschi e stucchi con raffigurazioni antropomorfe e temi floreali. L’affresco raffigurante la Crocifissione, realizzato da Giovanni Colucci da Santa Vittoria nel 1591 per l’altare maggiore, rappresenta un’importante testimonianza artistica del periodo.
Conglobata nella struttura della chiesa si trova la casa canonica, a cui è annessa la casa colonica, realizzata in epoca successiva.
Un patrimonio da custodire e valorizzare
La riapertura della Chiesa del SS. Crocifisso di Monterubbiano rappresenta un importante segnale di rinascita per il territorio e per la comunità locale. Questo evento sottolinea l’importanza di preservare e valorizzare il patrimonio artistico e culturale, non solo come testimonianza del passato, ma anche come fonte di ispirazione e di identità per il futuro. La sinergia tra istituzioni, associazioni e cittadini è fondamentale per garantire la tutela e la fruizione di questi beni, affinché possano continuare a rappresentare un valore aggiunto per la società.
