Il Primo Giorno di Semilibertà
Alberto Stasi, 41 anni, ha trascorso il suo primo giorno di semilibertà effettiva come gli altri, uscendo dal carcere di Bollate per recarsi al lavoro. Condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, Stasi beneficia di un permesso di lavoro esterno che gli consente di svolgere attività lavorative durante il giorno.
Prescrizioni e Limitazioni
Nonostante la concessione della semilibertà, le attività di Stasi sono strettamente regolamentate. Un provvedimento ha messo nero su bianco le prescrizioni standard che l’ex studente della Bocconi deve rispettare. Per poter svolgere qualsiasi attività al di fuori del lavoro, Stasi è tenuto a fare richiesta e programmare ogni dettaglio, ottenendo l’approvazione del giudice di sorveglianza. Questo regime restrittivo sottolinea come la semilibertà sia un percorso graduale e controllato verso il reinserimento sociale.
Fine Settimana in Carcere
Un esempio delle limitazioni imposte è il fatto che Alberto Stasi ha trascorso il fine settimana di Pasqua all’interno del carcere di Bollate. Questo evidenzia come la semilibertà non implichi una libertà completa, ma piuttosto una serie di permessi e concessioni che devono essere gestiti e monitorati attentamente dalle autorità competenti.
Un Equilibrio Delicato
La semilibertà di Alberto Stasi rappresenta un equilibrio delicato tra la necessità di espiare la pena e la possibilità di reinserimento sociale. Le rigide prescrizioni imposte mirano a garantire la sicurezza della comunità e a monitorare attentamente il percorso di Stasi, offrendo al contempo un’opportunità di ricostruire gradualmente la propria vita.
