Un’iniziativa per onorare le vittime del terrorismo a Milano
In occasione delle commemorazioni di Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi, figure emblematiche degli anni di piombo, rispettivamente militante del Fronte della Gioventù e consigliere provinciale dell’MSI, emerge una proposta significativa per la città di Milano. Il sindaco Giuseppe Sala ha espresso il desiderio di intitolare una via o una piazza ai giovani milanesi vittime del terrorismo, un’iniziativa che vedrebbe accomunati ragazzi di diverse estrazioni politiche, accomunati dalla tragica sorte subita durante un periodo oscuro della storia italiana.
La Russa appoggia l’iniziativa: un gesto per la pacificazione
Il presidente del Senato Ignazio La Russa si è dichiarato “estremamente favorevole” all’idea di Sala, sottolineando l’importanza di ricordare tutti i giovani che hanno perso la vita in quel periodo tragico. La Russa ha partecipato alla commemorazione di Enrico Pedenovi, ucciso da Prima Linea 49 anni fa, e ha espresso soddisfazione per il fatto che quest’anno le figure di Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi siano entrate in una dimensione diversa, auspicando che diventino pietre miliari della pacificazione e del rifiuto dell’odio e della violenza.
Sergio Ramelli: una memoria ancora viva
Fratelli d’Italia ha proposto una mozione in Consiglio comunale per intitolare una via a Sergio Ramelli, ucciso 50 anni fa da esponenti di Avanguardia Operaia. La Russa ha accolto con favore questa proposta, ma ha sottolineato che l’aspetto principale è la condivisione di questa data e la commemorazione di tutte le vittime del terrorismo, senza distinzioni politiche. La commemorazione di Ramelli, come ogni anno, ha visto la partecipazione del sindaco Sala, senza fascia tricolore, in segno di rispetto per tutte le vittime, inclusi Fausto e Iaio, figure simbolo della sinistra milanese.
Sala: un ricordo collettivo per superare le divisioni
Sala ha espresso la consapevolezza che la sua proposta potrebbe non mettere d’accordo tutti, ma ha sottolineato l’importanza di un ricordo collettivo di una gioventù che ha pagato un prezzo altissimo negli anni del terrorismo. Ha ricordato come il Comune di Milano sia stato governato per 15 anni dal centrodestra senza che fosse mai stata avanzata una proposta simile, invitando il Consiglio comunale a sostenere all’unanimità l’idea di una commemorazione condivisa.
Un monito contro la strumentalizzazione
Il sindaco ha messo in guardia contro il rischio di strumentalizzazioni politiche, sottolineando come la commemorazione di tutte le vittime del terrorismo debba essere un momento di riflessione e pacificazione, non di divisione. Ha citato l’esempio di Alberto Brasili, ucciso per aver staccato un adesivo da un palo, per evidenziare come molti giovani siano stati vittime di una violenza efferata senza alcuna colpa.
Un passo verso la memoria condivisa
L’apertura di La Russa e Sala all’intitolazione di una via ai giovani vittime del terrorismo rappresenta un segnale positivo per la costruzione di una memoria condivisa, che superi le divisioni ideologiche e onori tutte le vittime di un periodo tragico della storia italiana. L’iniziativa, se concretizzata, potrebbe contribuire a promuovere la pacificazione e il dialogo, elementi fondamentali per una società civile e democratica.
