
Un ritorno in grande stile a Los Angeles
Dopo il successo del suo debutto negli Stati Uniti, Alessandro Martire è tornato a incantare il pubblico di Los Angeles con un concerto speciale al Barnsdall Gallery Theatre. Il pianista e compositore italiano, noto per le sue esibizioni in luoghi naturali mozzafiato come il Lago di Como, St. Moritz e il deserto australiano, ha scelto questa volta una location più intima e ricca di storia: la Hollyhock House, progettata nel 1919 dall’architetto Frank Lloyd Wright e patrimonio dell’UNESCO.
Un concerto intimo tra storia e musica
Accompagnato dal quartetto d’archi femminile Orchid Quartet, Martire ha creato un’atmosfera magica nella piccola sala del teatro. Le immagini di paesaggi suggestivi, proiettate alle sue spalle, hanno fatto da sfondo alle sue melodie evocative. “La natura è la mia fonte di ispirazione”, ha spiegato Martire, sottolineando come la musica elevi l’esperienza quando suona immerso nella bellezza del mondo naturale.
L’Hollyhock House: una cornice unica
La scelta della Hollyhock House non è stata casuale. Martire ha espresso il desiderio di esibirsi in luoghi “raccolti e intimi, in cui si percepisca la storia”. La Hollyhock House, con la sua architettura unica e il suo significato culturale, ha offerto la cornice perfetta per il suo concerto. Martire ha anche sottolineato l’importanza dello storico pianoforte presente nella sala, esprimendo il rammarico di non poter portare il suo iconico Waves, progettato dall’architetto Claudio Bargna, dall’Italia.
Progetti futuri e ispirazioni
Martire ha confidato al Los Angeles Times il suo desiderio di trascorrere più tempo in California e ha annunciato la costruzione di una versione del suo Waves in Nord America. Il pianista, che ha studiato musica privatamente e si è laureato in scienze politiche, ha trovato la sua vera vocazione dopo un’esperienza al Berklee College of Music di Boston. La sua musica, una fusione di classica contemporanea, pop, elettronica, minimalismo e crossover, è perfetta per il cinema, e Martire cita Ennio Morricone e Ludovico Einaudi tra i suoi maestri ispiratori.
Un artista che celebra la bellezza del mondo
Alessandro Martire si conferma un artista capace di unire la musica alla bellezza del mondo, creando esperienze uniche ed emozionanti. La sua scelta di esibirsi in luoghi suggestivi e ricchi di storia, come la Hollyhock House, dimostra la sua sensibilità e il suo desiderio di condividere la sua arte con un pubblico sempre più vasto.