
Espulsione e accuse
Le autorità marocchine hanno espulso due giornalisti italiani, Matteo Garavoglia, 34 anni, giornalista freelance originario di Biella e collaboratore del ‘Manifesto’, e il fotografo Giovanni Colmoni. L’accusa è di aver tentato di entrare illegalmente nella città di Laayoune (El Aaiun), situata al confine con la regione contesa del Sahara Occidentale. La notizia è stata riportata dal quotidiano marocchino online Hespress.
Dettagli dell’arresto
Secondo quanto riportato, i due giornalisti viaggiavano a bordo di un’auto privata e sono stati fermati dagli agenti di polizia. Le autorità marocchine hanno interpretato il loro tentativo di ingresso come un “atto provocatorio, in violazione delle leggi del Paese che regolano gli ingressi dei visitatori stranieri”. Si sostiene che i due abbiano cercato di entrare a Laayoune “senza l’autorizzazione richiesta dalla polizia”.
Accuse di “programmi separatisti”
Le accuse mosse contro Garavoglia e Colmoni sono gravi. Hespress riporta che i due reporter avrebbero tentato di “sfruttare il fatto di essere giornalisti per promuovere programmi separatisti”. A seguito dell’arresto, sarebbero stati “accompagnati in auto nella città di Agadir”.
Precedenti tentativi
Il quotidiano marocchino afferma che non era la prima volta che i due giornalisti tentavano di entrare a Laayoune, e che tali tentativi sarebbero avvenuti “nel disprezzo per le procedure legali del Marocco”. Questo dettaglio aggiunge ulteriore peso alle accuse mosse dalle autorità marocchine.
Contesto geopolitico
Laayoune si trova in una zona particolarmente sensibile, al confine con il Sahara Occidentale, una regione contesa tra il Marocco e il Fronte Polisario, che lotta per l’indipendenza del territorio. L’accesso alla regione è spesso limitato per i giornalisti stranieri, e le autorità marocchine esercitano un controllo stretto sui media.
Libertà di stampa e zone di conflitto
L’espulsione di giornalisti italiani da Laayoune solleva interrogativi sulla libertà di stampa in aree geopoliticamente sensibili. Mentre le autorità marocchine giustificano l’azione con presunte violazioni delle leggi sull’immigrazione e accuse di promozione di programmi separatisti, è fondamentale considerare il ruolo cruciale dei giornalisti nell’informare il pubblico su situazioni complesse e spesso oscurate. La trasparenza e l’accesso all’informazione sono essenziali per una comprensione accurata degli eventi in corso nel Sahara Occidentale e in altre regioni contese.