Un’Aula divisa nel ricordo del Pontefice

Il Parlamento italiano si è riunito a Montecitorio per commemorare Papa Francesco, in un momento solenne incastrato tra importanti votazioni governative. L’atmosfera, tuttavia, non è stata uniforme. Mentre il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha definito il Pontefice un “pastore tra la gente”, sottolineando il vuoto che lascia nella comunità internazionale, e il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha ricordato la sua instancabile lotta per la giustizia e la pace, nei discorsi dei gruppi parlamentari sono emerse le prime divergenze.
Nonostante un minuto di silenzio e una standing ovation iniziale, le diverse interpretazioni del pontificato di Francesco hanno alimentato un acceso dibattito politico.

Applausi bipartisan e citazioni illustri

L’intervento più applaudito trasversalmente è stato quello di Matteo Renzi, che ha citato Fabrizio De André per esprimere il dolore e l’amore suscitati dalla figura del Pontefice. Anche gli interventi di Galeazzo Bignami (FdI) e Simonetta Matone (Lega), che hanno sottolineato come Papa Francesco fosse al di sopra delle divisioni politiche e vicino al suo popolo, hanno ricevuto consensi bipartisan.
Tuttavia, l’unità di facciata si è rapidamente dissolta di fronte alle critiche più dirette.

Le critiche di Schlein e Conte: un’accusa di ipocrisia

Elly Schlein, segretaria del Pd, ha accusato di ipocrisia chi, pur commemorando il Papa, non ha mai ascoltato i suoi appelli in favore dei migranti, dei poveri e dell’ambiente. Parole forti, che hanno suscitato reazioni contrastanti nell’Aula. Anche Giuseppe Conte, leader del M5s, ha criticato i “vaniloqui” di chi ha ignorato i moniti del Pontefice contro l’odio e la guerra.
Questi interventi hanno innescato una dura replica da parte di Maurizio Gasparri (FI), che ha stigmatizzato l’ipocrisia di chi cita il Papa senza seguirne il percorso di fede.

Il ricordo personale di Giorgia Meloni

La premier Giorgia Meloni ha offerto un ricordo personale di Papa Francesco, sottolineando la sua capacità di rompere gli schemi ed entrare nel cuore delle persone. Ha ricordato i suoi insegnamenti, in particolare l’importanza dell’umorismo e della diplomazia, e ha ribadito la gratitudine del governo italiano per la sua partecipazione al G7. Meloni ha concluso il suo intervento assicurando che gli appelli del Pontefice alla pace saranno un monito alla responsabilità per il futuro.

Un’eredità complessa in un’Italia divisa

La commemorazione di Papa Francesco in Parlamento ha offerto uno spaccato dell’Italia contemporanea: un paese capace di commozione e gratitudine, ma ancora profondamente diviso su questioni politiche e ideologiche. L’eredità del Pontefice, fatta di apertura, dialogo e attenzione agli ultimi, continua a interrogare la coscienza del Paese, sollecitando un confronto sincero e un impegno concreto per un futuro più giusto e solidale.

Di veritas

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