Un allestimento scenico essenziale e teatrale

La Fondazione Teatro Petruzzelli ha presentato una nuova produzione de “Lo stupro di Lucrezia” di Benjamin Britten, con la regia, le scene e i costumi curati da Yannis Kokkos. L’allestimento si distingue per la sua essenzialità e per l’enfasi sull’aspetto teatrale, richiedendo agli interpreti una notevole prova di recitazione. Le scene, pur ridotte all’essenziale, sono ricercate e suggestive. L’orchestra, diretta da Jordi Bernàcer, è stata ridimensionata nel numero dei suoi elementi, conferendo maggiore intimità all’esecuzione. I cori, maschile e femminile, sono interpretati da due soli cantanti, Moritz Kallenberg e Caterina Dellaere, che narrano gli eventi, stimolano la riflessione e offrono una cornice interpretativa alla vicenda.

La trama: un atto di violenza e le sue conseguenze

L’opera, ambientata nel 509 a.C. nella Roma del re etrusco Tarquinio il Superbo, narra la storia di Lucrezia, moglie di Collatinus, e della sua tragica fine. Tarquinius, figlio del re, invidioso della fedeltà di Lucrezia, decide di attentare alla sua virtù. Irrompe nella sua dimora e, dopo un tentativo di seduzione fallito, la violenta. La scena dello stupro è rappresentata attraverso immagini proiettate su una scatola nera che cala dall’alto, evocando la brutalità dell’atto. Lucrezia, sopraffatta dal dolore e dalla vergogna, si toglie la vita pugnalandosi al collo sotto gli occhi del marito Collatinus. La sua morte segna la fine di un’era e l’inizio della Repubblica romana.

La regia di Kokkos: una lettura intima e psicologica

Yannis Kokkos offre una lettura intima e psicologica dell’opera, concentrandosi sui sentimenti contrastanti che tormentano Lucrezia. Il regista sottolinea come la musica stessa sia stata concepita per esprimere la complessità emotiva della protagonista, che culmina nel suicidio. Un elemento chiave dell’interpretazione di Kokkos è l’atteggiamento di Collatinus, che sembra non comprendere appieno la sofferenza di Lucrezia, preoccupandosi più delle conseguenze politiche dell’atto subito dalla moglie.

Il cast: interpreti di grande spessore

Il cast dell’opera è composto da interpreti di grande spessore: Marco Spotti (Collatinus), Stefanie Iranyi (Lucretia), Rory Musgrave (Junius), Christian Senn (Tarquinius), Nicole Piccolomini (Bianca) e Francesca Benitez (Lucia). Le loro interpretazioni intense e coinvolgenti contribuiscono a rendere l’opera un’esperienza emotivamente potente.

Un’opera di straordinaria attualità

“Lo stupro di Lucrezia” è un’opera di straordinaria attualità, che affronta temi universali come la violenza di genere, la perdita dell’innocenza e la difficoltà di elaborare il trauma. La regia di Yannis Kokkos, con la sua attenzione ai dettagli psicologici e alla forza espressiva della musica, rende l’opera un’esperienza intensa e toccante, capace di stimolare una profonda riflessione sul significato della violenza e sulla necessità di combatterla in ogni sua forma.

Di euterpe

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