Colpo alla contraffazione nel distretto tessile pratese
Un duro colpo è stato inferto all’industria della contraffazione nel cuore del distretto tessile di Prato. La Guardia di Finanza, su mandato della procura locale, ha eseguito un sequestro preventivo di ingenti materiali utilizzati per la produzione di capi d’abbigliamento falsi, smascherando un’attività illecita su vasta scala. L’operazione si è concentrata in un laboratorio situato nel Macrolotto, area nota per la presenza di numerose aziende del settore tessile e della moda.
Sequestrati stencil, stoffe e attrezzature per la contraffazione
Nel dettaglio, sono stati sequestrati oltre 9.600 stencil, ovvero le matrici perforate utilizzate per la riproduzione dei marchi contraffatti su tessuti. Si tratta di un quantitativo impressionante, che testimonia la capacità produttiva dell’organizzazione criminale. Oltre agli stencil, sono stati rinvenuti e sequestrati circa 1.000 metri lineari di stoffa in fase di lavorazione, pronti per essere trasformati in capi d’abbigliamento con marchi falsificati. All’interno del laboratorio, gli agenti hanno scoperto e sequestrato anche 20 cliché e 15 punzoni, strumenti essenziali per la stampa di una vasta gamma di marchi prestigiosi, tutti contraffatti.
Un giro d’affari illecito da 850.000 euro al giorno
Le indagini della procura hanno rivelato l’enorme potenziale economico dell’attività di contraffazione. Secondo le stime, il quotidiano utilizzo dei cliché sequestrati avrebbe permesso di trasformare oltre 85.000 capi anonimi in prodotti contraffatti ogni giorno. Ipotizzando una vendita al dettaglio di 10 euro a capo, il giro d’affari illecito ammonterebbe a ben 850.000 euro giornalieri. Questo dato evidenzia la gravità del fenomeno e l’ingente danno economico arrecato alle aziende titolari dei marchi originali.
Il valore strategico di cliché e punzoni nella contraffazione
La procura ha sottolineato il ruolo cruciale dei cliché e dei punzoni nell’economia della contraffazione. Questi strumenti, grazie alla loro precisione e fedeltà nella riproduzione dei marchi, permettono di trasformare tessuti anonimi in capi griffati, alimentando un mercato parallelo che danneggia l’industria della moda legale. La disponibilità di un’ampia gamma di cliché e punzoni consente ai contraffattori di diversificare la produzione e di soddisfare la domanda di un vasto pubblico di consumatori.
Indagati titolare dell’impresa e responsabile del laboratorio
A seguito del sequestro, il titolare dell’impresa e il responsabile del laboratorio sono stati indagati per contraffazione e commercio di prodotti con segni falsi. Le indagini sono ancora in corso per accertare il coinvolgimento di altre persone e per ricostruire l’intera filiera della contraffazione. L’operazione della Guardia di Finanza rappresenta un importante passo avanti nella lotta alla contraffazione e nella tutela del Made in Italy.
Un campanello d’allarme per il Made in Italy
Il maxi-sequestro a Prato evidenzia la persistenza e la gravità del fenomeno della contraffazione nel settore della moda italiana. La capacità di riprodurre fedelmente marchi prestigiosi e di immettere sul mercato ingenti quantità di prodotti falsi rappresenta una minaccia concreta per le aziende che investono in qualità, design e innovazione. È fondamentale rafforzare i controlli, intensificare la collaborazione tra le forze dell’ordine e le aziende del settore, e sensibilizzare i consumatori sull’importanza di acquistare prodotti originali per sostenere l’economia legale e tutelare il Made in Italy.
