La richiesta delle Regioni: criteri chiari per l’intervento sostitutivo
Con una lettera inviata dalla commissione Salute, le Regioni hanno espresso la necessità di definire congiuntamente con il Governo i criteri attraverso i quali l’esecutivo può esercitare il potere sostitutivo qualora gli enti regionali si dimostrino inadempienti nello smaltimento delle liste d’attesa sanitarie. La richiesta, secondo quanto si apprende, mira a ottenere indicazioni più puntuali riguardo le procedure previste dallo schema di decreto.
Le Regioni, in sostanza, chiedono al Ministero della Salute di concordare ‘tecnicamente’ le modalità per consentire sia al Ministero stesso sia alle Regioni di operare efficacemente nel piano di riduzione delle liste d’attesa. Nella lettera, firmata dal coordinatore della Commissione, l’assessore dell’Emilia Romagna Massimo Fabi, le Regioni si dichiarano disponibili a collaborare per trovare una soluzione adeguata.
Nessun braccio di ferro politico, ma volontà di mediazione
Fonti regionali sottolineano che, almeno in questa fase, non si tratta di un braccio di ferro politico, ma piuttosto di un intento di trovare una mediazione. L’obiettivo è definire la questione sul piano tecnico, stabilendo una procedura precisa per l’eventuale esercizio dei poteri sostitutivi, specificando le casistiche e i termini temporali.
Le Regioni, pur non trovandosi d’accordo sulle modalità di applicazione dello schema di decreto attuale, si mostrano disponibili a trovare un futuro punto d’incontro su questi temi tecnici.
Disponibilità a rivedere i termini per le risposte
Nella lettera, le Regioni si dicono anche disposte a rivedere il termine di 90 giorni, inizialmente proposto, entro cui rispondere agli eventuali addebiti dell’organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria, istituito presso il Ministero della Salute. Tale organismo ha il compito di esercitare i poteri sostitutivi. Le Regioni si dichiarano aperte anche a una diminuzione di tale termine.
L’argomento sarà affrontato nella Conferenza Stato Regioni, previsto al primo punto dell’ordine del giorno.
Il ruolo dell’Agenas e il contesto normativo
È importante considerare che l’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) svolge un ruolo cruciale nel monitoraggio e nella valutazione delle performance del sistema sanitario. Il potere sostitutivo, previsto dalla legge, interviene in situazioni di inadempienza accertata, con l’obiettivo di garantire il diritto alla salute dei cittadini.
La normativa di riferimento include il decreto legislativo n. 502/1992 e successive modifiche, che disciplina l’organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, e le leggi regionali in materia di sanità. Il piano nazionale di governo delle liste d’attesa (PNGDA) è lo strumento attraverso il quale si cerca di ridurre i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie.
Un equilibrio necessario per la tutela della salute
La richiesta delle Regioni evidenzia la complessità del rapporto tra Stato e Regioni in materia sanitaria. È fondamentale trovare un equilibrio che, nel rispetto delle autonomie regionali, garantisca l’effettivo diritto alla salute dei cittadini, riducendo le liste d’attesa e assicurando un accesso equo e tempestivo alle prestazioni sanitarie. Un confronto tecnico e costruttivo tra Governo e Regioni è auspicabile per definire procedure chiare ed efficaci.
