Un viaggio nella memoria del Capitano
Francesco Totti si racconta in una lunga intervista esclusiva a Betsson Sport, condotta dal giornalista Fabrizio Romano. L’ex capitano della Roma, ambassador del brand di infotainment sportivo, ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera, dall’addio al calcio alla storica vittoria del Mondiale 2006, svelando aneddoti inediti e offrendo una visione lucida e appassionata del calcio attuale.
L’addio al calcio: un momento indimenticabile
Totti ricorda con emozione il giorno del suo addio al calcio: “È una giornata che noi giocatori non vorremmo mai vivere, ma purtroppo c’è un inizio e c’è una fine”. Parole che racchiudono la malinconia per un capitolo che si chiude, ma anche la consapevolezza di aver lasciato un segno indelebile nella storia del calcio.
La notte prima della finale del Mondiale: un aneddoto sorprendente
L’intervista si arricchisce di aneddoti curiosi, come quello sulla notte prima della finale del Mondiale 2006: “Io e Gattuso, uno contro uno, abbiamo giocato a scopetta, come si dice a Roma, fino alle sei di mattina. Non abbiamo chiuso occhio, perché l’adrenalina era tanta, così come la voglia che il giorno dopo arrivasse il prima possibile”, racconta Totti con un sorriso.
Il rifiuto al Real Madrid: una scelta di cuore
Uno dei passaggi più significativi dell’intervista riguarda il celebre rifiuto al Real Madrid, una decisione che ha consacrato Totti come simbolo di fedeltà e attaccamento alla maglia della Roma. “Sensi non mi avrebbe mai lasciato partire. Per lui ero l’unico figlio maschio”, spiega l’ex calciatore, sottolineando il profondo legame con la sua città e la sua squadra.
Il futuro della Roma e il talento di De Rossi
Totti esprime il suo desiderio di vedere Daniele De Rossi crescere come allenatore della Roma, riconoscendone il talento e la passione: “Lo vedo voglioso, determinato, vedo che fa tutto quello che fa con passione. Ha buoni margini di miglioramento. Un comunicatore come lui penso che possa avere un grande futuro da allenatore”.
Riflessioni sul calcio moderno e i nuovi talenti
L’intervista affronta anche temi legati al calcio di oggi, come l’impatto della Saudi League e le prospettive di giovani talenti come Nico Paz del Como e Davide Frattesi. Totti non risparmia parole di stima per José Mourinho, definendolo “uno che vorresti sempre nella tua squadra”.</p
“Rimanere 25 anni nella stessa squadra? Oggi impossibile”
In conclusione, Totti riflette sulla sua carriera irripetibile: “Rimanere per 25 anni nella stessa squadra sarà quasi impossibile per chiunque oggi”. Una constatazione che sottolinea come il calcio moderno sia sempre più orientato al cambiamento e alla ricerca di nuove sfide.
Un’icona intramontabile
L’intervista a Francesco Totti conferma ancora una volta la sua statura di icona del calcio italiano. Le sue parole, sincere e appassionate, offrono uno spaccato autentico sulla sua carriera e sul suo modo di intendere il calcio. Totti rappresenta un esempio di lealtà e attaccamento alla maglia che difficilmente si ritrova nel calcio moderno, sempre più dominato da logiche di mercato e interessi economici.
