Un interrogativo profondo: ‘Perché loro e non io?’
All’uscita dal carcere romano di Regina Coeli, Papa Francesco ha condiviso con i giornalisti una riflessione intima e toccante: “Come posso”, ha risposto alla domanda su come vivrà questa Pasqua, un interrogativo che si fa eco di un sentimento di umiltà e compartecipazione. “Ogni volta che entro in un posto come questo mi domando perché loro e non io”, ha aggiunto, sottolineando un’empatia profonda verso le persone private della libertà.
La tradizione del Giovedì Santo e la vicinanza ai detenuti
Durante la visita, Papa Francesco ha espresso il suo desiderio di continuare la tradizione del Giovedì Santo, un rito che lo vede impegnato nella lavanda dei piedi ai detenuti. “A me piace fare tutti gli anni quello che ha fatto Gesù il Giovedì Santo, la lavanda dei piedi, in carcere”, ha affermato. Nonostante l’impossibilità di compiere il gesto quest’anno, il Pontefice ha ribadito la sua vicinanza spirituale e la sua preghiera per i detenuti e le loro famiglie: “Quest’anno non posso farlo, ma posso e voglio essere vicino a voi. Prego per voi e per le vostre famiglie”.
Preghiera e benedizione: un momento di comunione
La visita, della durata di circa 30 minuti, è stata caratterizzata da un intenso momento di preghiera nella Rotonda, seguito da un saluto individuale a ciascuno dei detenuti. Papa Francesco ha concluso l’incontro rivolgendo nuovamente la parola ai presenti, invitandoli a recitare insieme il Padre Nostro e impartendo loro la sua benedizione, un gesto di conforto e speranza in vista della Pasqua.
Regina Coeli: storia e significato di un luogo
Il carcere di Regina Coeli, situato nel cuore di Roma, è un istituto penitenziario con una storia lunga e complessa. Originariamente un convento, fu trasformato in carcere alla fine del XIX secolo. Nel corso degli anni, ha ospitato figure di spicco della criminalità e della politica italiana. La scelta di Papa Francesco di visitare questo luogo simbolo testimonia la sua attenzione costante verso le realtà marginali e la sua volontà di portare un messaggio di speranza e redenzione.
Un messaggio di umanità e riflessione
La visita di Papa Francesco al carcere di Regina Coeli, in prossimità della Pasqua, rappresenta un gesto di grande umanità e un invito alla riflessione. Le sue parole, semplici ma profonde, ci ricordano l’importanza di non dimenticare chi vive in condizioni di difficoltà e di interrogarci sulle cause della disuguaglianza e dell’emarginazione. La sua presenza è un segno di speranza per i detenuti e un monito per la società intera.
