La crisi di inizio stagione: da Indian Wells a Miami
Carlos Alcaraz, reduce dalla vittoria nel prestigioso torneo di Montecarlo, ha aperto il suo cuore in una recente intervista al quotidiano spagnolo ‘Marca’, ripercorrendo le tappe di un inizio stagione altalenante e svelando i segreti della sua rinascita. Il giovane campione spagnolo non ha nascosto le difficoltà incontrate tra Indian Wells e Miami, due tornei che lo avevano visto lontano dalla sua migliore forma.
“A Indian Wells pensavo di giocare bene e fuori dal campo ero abbastanza calmo. La sconfitta contro Draper mi ha fatto molto male,” ha confessato Alcaraz. Ma è stata la successiva debacle a Miami, contro Goffin, a rappresentare il punto più basso: “Perdere con Goffin è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ho toccato il fondo”.
La svolta: la pausa e la nuova consapevolezza
Di fronte a questa crisi, Alcaraz ha avuto la lucidità di fermarsi e analizzare la situazione. “Dovevo fermarmi e vedere cosa stava succedendo. Questo mi è stato di grande aiuto. È dai momenti brutti che impariamo di più. Ho imparato soprattutto a concentrarmi su ciò che è importante,” ha spiegato. Una pausa rigenerante, dunque, che gli ha permesso di fare chiarezza e di rimettere a fuoco i suoi obiettivi.
“Ci sono molte cose a cui diamo importanza e forse in realtà non ne hanno nessuna. Prendersi qualche giorno di pausa è stata la scelta migliore per pensare con lucidità e decidere”. Questa nuova consapevolezza è stata fondamentale per affrontare con rinnovata energia la stagione sulla terra rossa, culminata con il trionfo a Montecarlo.
La pressione e il confronto con Sinner
Alcaraz ha poi affrontato il tema della pressione, un aspetto cruciale nella carriera di un atleta di alto livello. “Quando sei giovane, o nel mio caso molto giovane, ed entri nel circuito tutto è nuovo. È un altro tipo di pressione, quella che ti dà giocare con avversari che hai visto in TV. Per dimostrare al mondo di cosa sei capace,” ha raccontato.
Ma la pressione è cambiata con il passare del tempo: “La pressione che sento adesso è quella di voler rendere felici le persone, perché altrimenti ti daranno filo da torcere e questo non mi piace. Quando sei nuovo tutto è più facile”.
Infine, una battuta sul suo pronostico dello scorso anno, quando aveva indicato Jannik Sinner come futuro numero 1 del mondo: “Credo che ci aspetti una bella lotta. Come ho detto, cerco di dare importanza a ciò che è veramente importante e per me la classifica non lo è. L’importante è divertirsi e, se perdo, uscire dal campo dicendomi che sono sulla strada giusta. E da lì, andare avanti”.
Una lezione di resilienza e maturità
La confessione di Carlos Alcaraz offre uno spaccato interessante sulla complessità della vita di un atleta professionista. La sua capacità di ammettere le difficoltà, di imparare dagli errori e di ritrovare la motivazione è un esempio di resilienza e maturità che va ben oltre il campo da tennis. La sua filosofia, incentrata sul divertimento e sulla crescita personale, lo rende un modello positivo per i giovani e un avversario temibile per chiunque.
