Un’esposizione inedita di reperti recuperati
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) apre le sue porte alla mostra “Tesori Ritrovati. Storie di crimini e reperti trafugati”, un’occasione imperdibile per ammirare circa seicento reperti archeologici, frutto di sequestri giudiziari e finalmente restituiti al pubblico. L’esposizione, visitabile fino al 30 settembre 2025, offre uno sguardo inedito su manufatti di inestimabile valore storico e artistico, testimonianza di un passato millenario che ha radici profonde nel Mezzogiorno d’Italia.
La Tomba del Cavaliere di Paestum: un tesoro ritrovato
Tra i pezzi più pregiati della collezione spiccano tre lastre affrescate provenienti dalla celebre Tomba del Cavaliere di Paestum (IV secolo a.C.). Questi affreschi, un tempo parte della collezione privata del soprano Maria Callas, rappresentano un’eccezionale testimonianza dell’arte funeraria dell’antica Magna Grecia e offrono uno spaccato sulla vita e le credenze delle élite aristocratiche dell’epoca.
Un progetto sinergico per la tutela del patrimonio culturale
La mostra è il risultato di un’intensa collaborazione tra diverse istituzioni, tra cui il MANN, la Procura della Repubblica di Napoli, il Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Questo lavoro sinergico, nato da un protocollo d’intesa, ha permesso di verificare lo stato giuridico di oltre 15.000 reperti archeologici sequestrati o confiscati nel corso dei decenni e conservati nei depositi del museo. Come ha spiegato il Direttore Generale Musei Massimo Osanna, l’iniziativa è stata avviata dal precedente direttore Paolo Giulierini con la collaborazione della docente Daniela Savy, sottolineando l’importanza della continuità nell’impegno per la tutela del patrimonio.
Un viaggio attraverso la storia del Mezzogiorno
Il percorso espositivo si articola in cinque sezioni tematiche, offrendo una panoramica ampia e diversificata dei reperti provenienti da diverse regioni del Mezzogiorno e databili dall’età arcaica al Medioevo. Tra i manufatti esposti, si possono ammirare ceramiche di vario tipo, oggetti in bronzo (armi, armature, vasellame, ornamenti personali), elementi marmorei di arredo domestico di epoca romana, raffinate terrecotte figurate (VI-II secolo a.C.) e monete greche, romane e medievali.
Storie di crimini e recuperi: un messaggio di legalità
Oltre al valore storico e artistico dei reperti, la mostra racconta anche storie curiose e spesso rocambolesche legate al loro trafugamento e recupero. Aneddoti come quello della farmacia napoletana dove i clienti saldavano i debiti con reperti archeologici o dell’archeologo francese che acquistava sculture pompeiane da un contadino, rendono l’esposizione ancora più coinvolgente e testimoniano l’importanza della lotta contro il traffico illecito di beni culturali. Un altro esempio è quello di una statua del I secolo d.C., rimasta per decenni nel cortile di un condominio napoletano prima di essere sottratta da un criminale.
Un’occasione per riflettere sul valore del patrimonio culturale
“Tesori Ritrovati” non è solo una mostra, ma un’occasione per riflettere sull’importanza della tutela del patrimonio culturale e sulla necessità di contrastare il traffico illecito di beni archeologici. L’esposizione testimonia il successo della collaborazione tra istituzioni diverse e lancia un messaggio di legalità e di speranza per il futuro della cultura italiana.
