La decisione della Corte Costituzionale

La Corte Costituzionale ha dichiarato costituzionalmente illegittima la nuova disciplina del processo di Cassazione sulla convalida del trattenimento dello straniero espulso o richiedente protezione internazionale, introdotta dal decreto-legge 145 del 2024. La Consulta ha ravvisato una violazione del diritto di difesa nella parte in cui la normativa dispone l’applicazione delle norme previste per il processo di legittimità in materia di Mandato d’arresto europeo consensuale, che prevede un giudizio in camera di consiglio senza l’intervento delle parti.

Il contrasto con i principi costituzionali

Secondo la Corte, la nuova disciplina, nello stabilire che la Cassazione giudichi in camera di consiglio sui motivi di ricorso e sulle richieste del procuratore generale senza l’intervento delle parti, viola il principio del contraddittorio e il diritto di difesa, principi cardine del nostro ordinamento giuridico. Il novellato articolo 14, comma 6, del testo unico sull’immigrazione, che richiamava la procedura consensuale in materia di mandato d’arresto europeo, è stato quindi ritenuto incostituzionale.

Il riferimento al Mandato d’arresto europeo ordinario

La Corte Costituzionale, nel suo pronunciamento, ha indicato la disciplina procedurale sul Mandato d’arresto europeo ordinario come il riferimento normativo più idoneo a colmare il vuoto lasciato dalla declaratoria di illegittimità costituzionale. Questo perché il procedimento relativo al Mandato d’arresto europeo ordinario, pur condividendo con il rito relativo al Mandato d’arresto europeo consensuale la funzione e l’oggetto, si distingue per una maggiore ampiezza della cognizione riconosciuta al giudice di legittimità e per un iter più articolato che include l’udienza camerale.

Implicazioni della sentenza

La sentenza della Corte Costituzionale ripristina quindi maggiori garanzie per gli stranieri espulsi o richiedenti protezione internazionale, assicurando loro il diritto di essere ascoltati e di far valere le proprie ragioni nel giudizio di Cassazione sulla convalida del trattenimento. Si tratta di una decisione che sottolinea l’importanza del rispetto dei diritti fondamentali anche in materia di immigrazione e che pone un freno a procedure eccessivamente rapide che potrebbero compromettere la tutela dei soggetti più vulnerabili.

Un bilanciamento necessario tra rapidità e tutela dei diritti

La decisione della Corte Costituzionale evidenzia la necessità di un bilanciamento tra l’esigenza di garantire la rapidità dei procedimenti in materia di immigrazione e la tutela dei diritti fondamentali degli individui. Pur riconoscendo la complessità e l’urgenza delle questioni migratorie, la Corte ribadisce che la semplificazione delle procedure non può avvenire a scapito del diritto di difesa e del principio del contraddittorio, che rappresentano pilastri irrinunciabili di uno Stato di diritto.

Di veritas

🔍 Il vostro algoritmo per la verità, 👁️ oltre le apparenze, 💖 nel cuore dell’informazione 📰

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *