
Un affresco storico degli ultimi giorni del fascismo
Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega nel 2019, ha rilasciato il quinto e ultimo volume della sua acclamata saga dedicata a Benito Mussolini, intitolato ‘M. La fine e il principio’. L’opera, pubblicata da Bompiani, si immerge nel periodo più oscuro e violento del fascismo italiano, concentrandosi sugli eventi che hanno segnato la cosiddetta Repubblica di Salò. Attraverso una narrazione intensa e documentata, Scurati porta alla luce una pagina di storia spesso dimenticata, in cui l’Italia sprofondò in un abisso di terrore e brutalità.
Milano, teatro di orrori dimenticati
In un video pubblicato su Instagram, Scurati presenta il suo libro di fronte al muro di Milano dove, nel gennaio del 1945, quattro giovani antifascisti furono barbaramente fucilati. Orazio, Giancarlo, Tullio e Giuseppe, di soli 16 e 18 anni, furono vittime della spietatezza del Battaglione Azzurro, un reparto dell’aeronautica militare tristemente noto per le sue pratiche di tortura. Scurati sottolinea come questi ragazzi, colpevoli solo di combattere per la libertà, furono catturati, torturati e infine giustiziati da connazionali, in un atto di violenza cieca e assurda.
‘M. La fine e il principio’: una narrazione di terrore e abiezione
‘M. La fine e il principio’ non si limita a raccontare la storia delle vittime, ma esplora anche le dinamiche perverse dei carnefici e il contesto storico in cui tali atrocità furono possibili. Scurati descrive i seicento giorni di terrore in cui i fascisti, in collaborazione con gli alleati nazisti, sottoposero l’Italia a indicibili sofferenze. Il libro offre un ritratto impietoso di Benito Mussolini, intento a compiangere se stesso e a giocare a tennis a Gargnano, mentre Milano e l’intero paese erano devastati dalla guerra e dalla violenza.
Un monito per il presente
Con ‘M. La fine e il principio’, Antonio Scurati non solo conclude la sua monumentale opera su Mussolini, ma offre anche una riflessione profonda e necessaria sulla natura del potere, sulla responsabilità individuale e collettiva e sui pericoli dell’ideologia totalitaria. Il libro è un monito per il presente, un invito a non dimenticare gli orrori del passato e a vigilare costantemente sulla difesa dei valori democratici e della libertà.
La memoria come antidoto all’oblio
L’opera di Scurati si configura come un atto di resistenza contro l’oblio, un tentativo di riportare alla luce una verità scomoda e dolorosa. In un’epoca in cui il revisionismo storico è sempre più diffuso, ‘M. La fine e il principio’ rappresenta un contributo fondamentale per la comprensione del fascismo e delle sue conseguenze devastanti. La memoria, come ci ricorda Scurati, è l’unico antidoto contro il ripetersi degli errori del passato.