Voto carcerario in Ecuador: Un diritto a rischio

In Ecuador, nel giorno conclusivo della campagna elettorale che vedrà sfidarsi il presidente uscente Daniel Noboa (destra) e Luisa González (sinistra) per la guida del paese fino al 2029, si è svolta la votazione nelle carceri. Secondo quanto riportato da Primicias, dei 6.218 detenuti aventi diritto, non tutti hanno potuto esercitare il proprio diritto a causa di gravi problemi di sicurezza.
Diana Atamaint, presidente del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), ha annunciato che in due carceri la votazione è stata sospesa per motivi di sicurezza. Questa decisione mette in luce le sfide che l’Ecuador deve affrontare nel garantire un processo democratico inclusivo, anche dietro le sbarre.

Sospensione del voto a El Rodeo e Machala: Il peso del narcotraffico

A Portoviejo, capitale della provincia di Manabì, il voto è stato sospeso nel carcere di El Rodeo, dove 223 detenuti avevano diritto al voto. La decisione è stata presa a causa della mancata coordinazione logistica e delle garanzie di sicurezza necessarie per gli scrutatori. Questa prigione è notoriamente controllata dal gruppo narcos de Los Choneros, alleato del Cartello di Sinaloa (Messico), responsabile dell’assassinio di quattro agenti penitenziari il 7 aprile scorso.
Anche nel carcere di Machala, nella provincia di El Oro, il voto è stato sospeso. Qui, 45 detenuti erano abilitati al voto, ma la situazione di estrema pericolosità ha impedito lo svolgimento delle elezioni. Il 5 dicembre, il direttore del carcere, Patricio Morales, era stato gravemente ferito da membri del gruppo criminale di Los Lobos, alleato del Cartello Jalisco Nueva Generación (Messico). Successivamente, il 20 febbraio, la casa dei genitori della sua sostituta è stata attaccata, evidenziando il clima di terrore e violenza che permea il sistema carcerario.

Voto regolare in altre carceri: Un barlume di speranza

Nonostante le difficoltà, 5.519 detenuti hanno votato in 40 carceri dell’Ecuador. Le autorità elettorali hanno assicurato che lo scrutinio a El Rodeo e nel carcere di Machala si terrà la prossima settimana, cercando di garantire il diritto di voto anche in queste situazioni critiche. Resta da vedere se le condizioni di sicurezza permetteranno effettivamente lo svolgimento delle elezioni in questi istituti.

Riflessioni sulla democrazia e la sicurezza in Ecuador

La sospensione del voto in due carceri ecuadoriane a causa della violenza legata al narcotraffico solleva interrogativi profondi sulla tenuta della democrazia e dello stato di diritto nel paese. Se da un lato è comprensibile la priorità di garantire la sicurezza degli scrutatori e dei detenuti, dall’altro è innegabile che la mancata partecipazione al voto di una parte della popolazione carceraria rappresenta una ferita al principio di inclusione democratica. È fondamentale che le autorità ecuadoriane si impegnino a ristabilire condizioni di sicurezza tali da permettere a tutti i cittadini, inclusi i detenuti, di esercitare il proprio diritto di voto, garantendo al contempo la trasparenza e la regolarità del processo elettorale.

Di atlante

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