
Analisi del pareggio Roma-Juventus
Zibì Boniek, ex attaccante di Juventus e Roma e attuale vicepresidente Uefa, ha espresso il suo parere sul pareggio tra le due squadre, intervenendo a Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1. Pur riconoscendo la correttezza del risultato, Boniek ha ammesso di non essere rimasto particolarmente entusiasmato dalla partita: “È stato un bel pareggio, ma la partita non mi ha entusiasmato. Nel calcio di oggi tutti giocano in maniera uguale, con mantenimento della palla senza verticalizzazioni. Il momento più bello della partita è stato l’inizio del secondo tempo con l’inserimento di Shomurodov, con la seconda punta la Roma ha verticalizzato di più”.
La tattica di Juventus e Roma a confronto
Boniek ha analizzato le strategie adottate dalle due squadre. Ha evidenziato come, nel primo tempo, la Juventus sia riuscita a limitare la Roma, impedendole di gestire il possesso palla. Ha inoltre sottolineato la mancanza di un elemento di collegamento tra difesa e attacco nella squadra di Ranieri. “Nel primo tempo la Juve ha tolto alla Roma la possibilità di gestire la palla, alla squadra di Ranieri mancava qualcuno in mezzo che riuscisse a collegare difesa con attacco. E poi quando giochi con la difesa a tre e ti occupi solo di Vlahovic, in tutte le altre zone del campo la Juve aveva la superiorità numerica e nel primo tempo l’ha sfruttata in modo molto intelligente”.
I miglioramenti della Juventus con Tudor
L’ex attaccante ha notato un miglioramento nella Juventus dopo l’arrivo di Tudor. “La Juve è stata molto concentrata, si vede che il cambio di allenatore ha aumentato soglia di concentrazione e applicazione, si è visto ieri in campo”. Tuttavia, ha precisato che è prematuro trarre conclusioni definitive dopo solo due partite, sottolineando che sarebbe ingiusto nei confronti del precedente allenatore.
Boniek ha espresso un parere positivo su Yildiz, giovane talento della Juventus, paragonandolo addirittura a Platini per il modo in cui tocca la palla. “Yildiz ha numeri per dare molto alla Juve, è un futuro crack. Come tocca la palla, somiglia a Platini. Dovrebbe giocare più nel vivo del gioco, al centro. Invece lo fanno giocare esterno”. Ha poi aggiunto che, nonostante le qualità e la fisicità, alla Juventus manca qualche giocatore fuoriclasse. Ha inoltre espresso qualche perplessità su Vlahovic, ritenendolo discontinuo nelle prestazioni.
Il futuro allenatore della Roma: Pioli escluso, Fabregas o Conte?
Boniek ha affrontato anche il tema del prossimo allenatore della Roma. Ha escluso Pioli, nonostante lo conosca dai tempi della Juventus, ipotizzando che i Friedkin vogliano sorprendere tutti con una scelta inaspettata. “Si dice però che i Friedkin, quando prendono decisioni, vogliono sempre sorprendere tutti e non vogliono che il nome giri prima dell’annuncio. E il nome di Pioli già gira, secondo me è già da scartare”.
Ha poi suggerito due alternative: Fabregas, per il modo in cui fa giocare il suo Como, e Antonio Conte. “Io ho due candidati, sempre con Ranieri nel ruolo di supervisor: a me piace molto Fabregas e come fa giocare il suo Como. E poi bisogna vedere cosa succede con Antonio Conte”. Ha infine espresso dubbi sulla possibilità di vedere Ancelotti sulla panchina della Roma, ritenendo che possa preferire una situazione meno impegnativa e più adatta alle sue ambizioni di vittoria.
Boniek dirigente della Roma? Un’ipotesi suggestiva
Infine, Boniek ha risposto alla domanda su un suo possibile ruolo dirigenziale nella Roma del futuro. Pur ammettendo di non aver mai avuto contatti con la società, ha espresso il suo affetto per la città e per la squadra, lasciando intendere che l’idea lo stuzzicherebbe. “Mi fanno tutti questa domanda da due anni, ma non ho mai parlato con nessuno. Conosco tutti quanti, sto bene a Roma, mi piace vedere giocare la Roma, però è una domanda alla quale non so dare risposta. Mi sarebbe piaciuto? Sì, forse ancora sì”.
Riflessioni sul futuro della Roma
L’analisi di Boniek offre spunti interessanti sul futuro della Roma. La sua esperienza e conoscenza del calcio italiano e internazionale lo rendono una voce autorevole. La sua suggestione di puntare su Fabregas o Conte, con Ranieri come supervisore, potrebbe rappresentare una soluzione innovativa per rilanciare la squadra giallorossa.