Un eroe di soli 10 anni
Un bambino di 10 anni di Arezzo è diventato un eroe salvando la vita alla nonna settantenne, colpita da un attacco di epilessia. Grazie alle manovre sanitarie imparate durante i corsi organizzati a scuola dalla Misericordia, il piccolo ha dimostrato una prontezza e una competenza che hanno fatto la differenza tra la vita e la morte.
La scena del salvataggio
L’episodio è avvenuto mentre la nonna tagliava l’erba nel giardino di casa. Il bambino si è accorto che la nonna si stava sentendo male: prima l’ha vista tremare e poi cadere a terra. Con prontezza, è riuscito ad impedirle di battere la testa nella caduta. Successivamente, l’ha adagiata nella posizione corretta, su un fianco per evitare il soffocamento, e ha gestito con calma le comunicazioni con la centrale del 112 fino all’arrivo dei soccorsi.
In casa era presente anche un altro adulto, ma preso dal panico, si è bloccato. L’operatore sanitario del 112 ha preferito parlare direttamente con il bambino, che ha dimostrato un sangue freddo e una lucidità sorprendenti per la sua età.
Il ‘Progetto Asso’ della Misericordia
Il bambino ha raccontato ai sanitari di aver appreso le tecniche di soccorso grazie al ‘Progetto Asso’, un’iniziativa della Misericordia che si svolge in molte scuole di Arezzo. Questo progetto mira ad educare i giovanissimi ad intervenire correttamente in situazioni di emergenza, soprattutto quando si tratta di familiari anziani con cui trascorrono molto tempo.
Il ‘Progetto Asso’ prevede anche un corso avanzato per l’uso del defibrillatore, destinato agli studenti degli ultimi due anni delle superiori. La Misericordia di Arezzo ha sottolineato come il bambino abbia messo in pratica le tecniche apprese con freddezza e competenza.
Reazioni e commenti
L’episodio ha suscitato grande entusiasmo al Comune di Arezzo. La vicesindaco Lucia Tanti ha espresso l’orgoglio di tutta la comunità e ha ribadito l’importanza di investire nell’educazione al primo soccorso, definendo questi progetti “fondamentali per la sicurezza collettiva”.
La vicesindaco ha poi concluso dicendo che “Insegnare ai bambini i gesti che possono salvare una vita è una garanzia per tutti”.
Un precedente simile
Non è la prima volta che ad Arezzo si verifica un episodio simile. Nel luglio del 2023, un ragazzino di 15 anni aveva salvato la vita a un uomo di 50 anni colpito da un attacco cardiaco durante una festa parrocchiale, utilizzando correttamente il defibrillatore. L’uomo era il genitore di uno dei suoi amici e padre di tre figli.
L’importanza della formazione al primo soccorso
Questa storia toccante evidenzia l’importanza cruciale della formazione al primo soccorso fin dalla giovane età. Insegnare ai bambini le manovre salvavita non solo li rende capaci di agire in situazioni di emergenza, ma infonde anche un senso di responsabilità e di comunità. L’iniziativa della Misericordia di Arezzo è un esempio virtuoso di come l’educazione possa fare la differenza, trasformando i bambini in veri e propri angeli custodi per le loro famiglie e per la società intera.
