
Un’Onda di Dolore e Rabbia
Roma è stata teatro di una vibrante protesta studentesca in seguito ai tragici femminicidi di Ilaria Sula, studentessa della Sapienza, e Sara Campanella, uccisa a Messina. La manifestazione, nata da un’iniziativa spontanea di collettivi e organizzazioni transfemministe, ha rapidamente assunto le dimensioni di una vera e propria “marea”, con circa duemila persone che hanno marciato da piazzale Aldo Moro, di fronte all’università Sapienza, fino al quartiere di San Lorenzo, passando per Castro Pretorio.
“Per Ilaria, per Sara, per Tutte”: Il Grido di una Generazione
Il corteo, aperto dallo striscione “Sapienza transfemminista. Bruciamo tutto”, ha visto una partecipazione massiccia di studenti e studentesse che hanno riempito il piazzale dell’ateneo e le vie circostanti. Armati di striscioni e cartelli, i manifestanti hanno scandito slogan transfemministi e agitato le chiavi per “fare rumore”, un gesto simbolico di protesta e di richiesta di attenzione. La marcia ha raggiunto la scalinata del rettorato, di fronte alla statua della Minerva, dove i manifestanti hanno abbattuto le griglie di protezione e acceso fumogeni viola, simbolo della lotta femminista.
Il Femminicidio Come Sintomo di un Sistema Malato
Durante la manifestazione, le studentesse hanno espresso con forza il loro dolore e la loro rabbia. “Ilaria poteva essere una di noi, potevo essere io”, ha dichiarato una studentessa al microfono, sottolineando come il femminicidio non sia un evento isolato, ma l’estrema conseguenza di un sistema profondamente malato. Le manifestanti hanno espresso la loro stanchezza di vivere in un paese che non le rappresenta e hanno chiesto conto alle istituzioni delle politiche inefficaci messe in atto per contrastare la violenza di genere.
Un Altare per Ilaria e la Richiesta di un’Educazione Affettiva
In risposta al momento di raccoglimento organizzato dalla rettrice Polimeni, le studentesse hanno affisso uno striscione con il nome di Ilaria Sula all’ingresso del dipartimento di Scienze Politiche, lo stesso frequentato dalla giovane vittima. Sotto lo striscione, è stato creato un piccolo altare con fiori e lettere in memoria di Ilaria. Le manifestanti si sono rivolte direttamente alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lamentando la mancanza di ascolto da parte del governo e ribadendo la necessità di introdurre l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole.
La Rabbia e la Sorellanza Invadono San Lorenzo
La manifestazione alla Sapienza è solo una delle tante iniziative nate in seguito ai femminicidi di Ilaria Sula e Sara Campanella. Nella serata di martedì, circa duemila donne hanno sfilato per le strade di San Lorenzo in una “passeggiata rumorosa”, per esprimere sorellanza, urlare la propria rabbia e chiedere conto alle istituzioni delle politiche inefficaci. Simona Ammerata di Lucha Y Siesta ha sottolineato l’importanza di essere visibili e di far sentire la propria voce.
Un Appello Urgente al Cambiamento
La marea transfemminista che ha invaso le strade di Roma è un segnale inequivocabile: la società civile, e in particolare le giovani generazioni, non è più disposta a tollerare la violenza di genere. La rabbia e il dolore espressi durante la manifestazione sono un appello urgente al cambiamento, un invito alle istituzioni a mettere in atto politiche efficaci per contrastare il femminicidio e promuovere una cultura del rispetto e della parità.