
La perizia fonica inchioda Louis Dassilva
L’omicidio di Pierina Paganelli, avvenuto il 3 ottobre 2023 a Rimini, si arricchisce di nuovi e inquietanti dettagli. Secondo una perizia fonica, Louis Dassilva, il 35enne senegalese già in carcere per l’omicidio, avrebbe pronunciato la parola “calma” pochi istanti prima di sferrare le coltellate mortali. L’analisi, condotta da Marco Perino, specialista in perizie foniche forensi, ha esaminato l’audio di una telecamera di un condomino, posta su un garage in via del Ciclamino, luogo del delitto.
Le parole captate dalla telecamera
L’audio della telecamera ha registrato una serie di suoni e parole chiave. Alle 22.12.11, si sentirebbe la parola “calma”, presumibilmente pronunciata da Dassilva. Alle 22.13.33, in concomitanza con il primo urlo della vittima e la rottura di un barattolo di vetro, si percepisce l’inizio dell’aggressione. Dieci secondi dopo, alle 22.13.41, una voce femminile avrebbe pronunciato la parola “buona”, mentre alle 22.13.43 una voce maschile avrebbe detto “ragazza”. Secondo la perizia, la voce maschile che pronuncia “ragazza” sarebbe compatibile con quella di Louis Dassilva.
Il ruolo di Manuela Bianchi
La perizia fonica indica anche la possibile presenza di Manuela Bianchi, vicina di casa della vittima e anch’essa coinvolta nelle indagini. Secondo il consulente tecnico della procura, la voce femminile che pronuncia la parola “buona” sarebbe più compatibile con quella di Manuela Bianchi, nonostante la sovrapposizione con le urla della vittima. Questo dettaglio potrebbe aggiungere un nuovo tassello all’intricato puzzle dell’omicidio Paganelli.
Rito voodoo contro gli inquirenti
Oltre alla perizia fonica, gli inquirenti hanno depositato gli atti relativi alle intercettazioni di alcune conversazioni e messaggi di Dassilva in Senegal. In questi messaggi, il senegalese chiedeva l’intercessione di un “papa” per quello che viene comunemente chiamato “marabutage”, una sorta di maleficio voodoo contro i poliziotti e il pm Daniele Paci, titolare dell’indagine sull’omicidio. Questo elemento aggiunge un’ulteriore dimensione inquietante alla vicenda, rivelando la disperazione e la determinazione di Dassilva nel tentativo di ostacolare le indagini.
La difesa di Dassilva
La difesa di Louis Dassilva, rappresentata dagli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, ha depositato tre consulenze tecniche e diversi atti tra documenti e file fotografici. La strategia difensiva punta a smontare le accuse e a dimostrare l’innocenza del senegalese. La difesa contesta la validità della perizia fonica e la rilevanza delle intercettazioni relative al rito voodoo, cercando di fornire una diversa interpretazione dei fatti.
Un quadro sempre più complesso
L’omicidio di Pierina Paganelli si conferma un caso intricato e complesso, ricco di sfaccettature e colpi di scena. La perizia fonica e le intercettazioni sul rito voodoo aggiungono elementi di inquietudine e mistero, mentre la difesa di Dassilva cerca di contrastare le accuse. La verità sull’omicidio è ancora lontana dall’essere completamente svelata, e il processo si preannuncia lungo e difficile.