
Riapertura del caso Garlasco: una svolta inattesa
Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007, torna a far discutere. La Procura di Pavia ha riaperto l’inchiesta su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, dopo che nuove analisi genetiche hanno rivelato una compatibilità tra il suo DNA e le tracce biologiche rinvenute sotto le unghie di Chiara. Questa svolta inattesa potrebbe rimettere in discussione la condanna definitiva di Alberto Stasi, all’epoca fidanzato della vittima.
La consulenza della Procura: un aplotipo combaciante
Secondo la consulenza dei periti della Procura di Pavia, Carlo Previderè e Pierangela Grignani, datata 5 febbraio 2024, uno dei cinque aplotipi ottenuti dall’analisi del materiale biologico prelevato dai margini ungueali di Chiara Poggi è “risultato perfettamente sovrapponibile” al profilo genetico di Andrea Sempio. Questo risultato è stato ottenuto grazie all’impulso della consulenza della difesa di Alberto Stasi, che era giunta a conclusioni analoghe.
Il ruolo della difesa di Alberto Stasi
La difesa di Alberto Stasi ha giocato un ruolo cruciale nella riapertura del caso. I suoi consulenti, il dott. Ugo Ricci e il dott. Lutz Roewer, esperti in genetica medica e aplotipi del cromosoma ypsilon, hanno prodotto una consulenza tecnica e una ‘expert opinion’ che evidenziavano la compatibilità tra il profilo genetico estratto dal materiale biologico sotto le unghie della vittima e quello di Andrea Sempio. Queste evidenze hanno spinto la Procura a conferire un incarico al proprio consulente tecnico, che ha confermato le conclusioni della difesa di Stasi.
Dettagli delle analisi: mano destra e sinistra
Le analisi condotte dai consulenti della Procura si sono concentrate sul materiale biologico acquisito dai margini ungueali di Chiara Poggi, in particolare sul campione “identificato come mano sx4”. I risultati hanno escluso la compatibilità sia con il profilo di Stasi che con quello di Sempio. Tuttavia, uno dei “cinque aplotipi” comparati è risultato “perfettamente sovrapponibile” al DNA di Sempio e “compatibile” con i campioni “identificati come mano dx5 e sx1”, relativi alle unghie della mano destra e sinistra della studentessa.
Incidente probatorio: la parola a un perito terzo
Per fare chiarezza sulla questione, il giudice per le indagini preliminari (GIP) Daniela Garlaschelli ha disposto un incidente probatorio. Un perito terzo, Emiliano Giardina, dovrà effettuare una serie di analisi genetiche e comparazioni, coinvolgendo anche il DNA di Stasi e di altri “soggetti maschili” che frequentavano la villetta di Garlasco. L’udienza per l’incarico, il quesito e il termine è stata fissata per il 9 aprile.
Implicazioni e prospettive future
La riapertura del caso Garlasco e le nuove evidenze scientifiche pongono interrogativi significativi sulla giustizia del verdetto emesso nei confronti di Alberto Stasi. L’esito dell’incidente probatorio sarà determinante per stabilire se vi siano elementi sufficienti per una revisione del processo e per accertare la verità sull’omicidio di Chiara Poggi. La vicenda solleva importanti riflessioni sull’affidabilità delle prove scientifiche e sulla necessità di un’indagine approfondita e imparziale.