
Un omaggio a Georges Simenon a Bologna
Dal 10 aprile all’8 febbraio, Bologna ospita una mostra monumentale dedicata a Georges Simenon, l’autore prolifico e creatore dell’iconico ispettore Maigret. Intitolata ‘Georges Simenon. Otto viaggi di un romanziere’, l’esposizione curata da Luca Farinelli e John Simenon, figlio dello scrittore, si estende per 1300 metri quadrati nella Galleria Modernissimo, trasformata in spazio eventi. L’assessore alla Cultura di Bologna, Daniele del Pozzo, ha definito il progetto “straordinario”, sottolineando l’importanza di Simenon nel panorama culturale internazionale.
Un progetto decennale
John Simenon ha dedicato sedici anni alla realizzazione di questa mostra, inizialmente pensata per Liegi, città natale del padre. L’esposizione raccoglie 856 documenti, alcuni dei quali inediti, e 900 fotografie che scorrono su maxischermi, creando una narrazione visiva continua. L’allestimento è firmato dallo scenografo Giancarlo Basili, noto per il suo lavoro in film come ‘L’Amica Geniale’, ‘Hammamet’ e ‘Il Caimano’.
Simenon oltre Maigret: un universo di opere e adattamenti
L’opera di Simenon ha superato i confini dei generi letterari, influenzando anche il cinema. Il primo romanzo di Maigret fu pubblicato nel 1931, seguito nel 1932 dal primo adattamento cinematografico, ‘La nuit du carrefour’ diretto da Jean Renoir. John Simenon considera Pierre Renoir, protagonista di quel film, il miglior interprete di Maigret, insieme a Gérard Depardieu. Gino Cervi, celebre Maigret televisivo, era apprezzato per la sua fisicità, anche se il figlio di Simenon ammette di non aver compreso appieno il suo accento bolognese. Un nuovo film su Maigret, ‘Maigret et le crime de la rue de Bellechasse’, uscirà in autunno, con Denis Podalydès nel ruolo del protagonista.
Viaggi fisici e spirituali
La mostra esplora i viaggi di Simenon, sia fisici che spirituali, come espressione della sua libertà. Il percorso inizia da Liegi, per poi proseguire con il trasferimento a Parigi negli anni ’20 e i viaggi in barca con la prima moglie Tigy. Un’altra tappa fondamentale è il viaggio negli Stati Uniti, dove Simenon conobbe la sua seconda moglie. L’Italia occupa un posto speciale nella vita e nell’opera di Simenon, essendo il paese con il maggior numero di lettori dello scrittore. Il rapporto con Mondadori iniziò nel 1932, seguito nel 1984 dal passaggio ad Adelphi, grazie all’interesse di Roberto Calasso, che contribuì a far scoprire Simenon come scrittore a 360 gradi, non solo come autore di gialli.
Adelphi e la riscoperta di Simenon
Roberto Colajanni, direttore di Adelphi, ha sottolineato il ruolo della casa editrice nel rivelare la complessità dell’opera di Simenon, andando oltre il personaggio di Maigret. Adelphi ha partecipato attivamente alla realizzazione della mostra, contribuendo a svelare tutte le sfaccettature dello scrittore belga.
Il rapporto di un figlio con l’opera del padre
John Simenon ha ammesso di aver iniziato ad apprezzare l’opera del padre solo a quarant’anni. Pur ammirando Maigret, ha rivelato di preferire altri romanzi, come ‘La neve era sporca’, per il suo significato emotivo e per la frase ricorrente “il mestiere di uomo è difficile”.
Un’eredità culturale da riscoprire
La mostra su Georges Simenon a Bologna rappresenta un’occasione imperdibile per riscoprire un autore che ha segnato la storia della letteratura e del cinema. Al di là del celebre commissario Maigret, Simenon ha saputo raccontare l’umanità con profondità e realismo, esplorando le zone d’ombra dell’animo umano e offrendo uno sguardo lucido sulla società del suo tempo. La mostra promette di svelare aspetti inediti della sua vita e della sua opera, confermando la sua attualità e la sua importanza nel panorama culturale contemporaneo.