
Via libera al Decreto Sicurezza: una decisione rapida
Il Governo ha approvato il decreto sicurezza in un Consiglio dei Ministri lampo, della durata di soli trenta minuti. La premier Giorgia Meloni ha respinto le accuse di “blitz” da parte dell’opposizione, definendo il provvedimento come “norme necessarie che non possiamo più rinviare”. Il decreto, composto da 34 articoli, interviene su diversi fronti, dall’accattonaggio alle truffe agli anziani, dagli sgomberi rapidi alle attività sotto copertura dell’intelligence.
Un iter parlamentare complesso e contrastato
Il disegno di legge sulla sicurezza ha avuto una gestazione lunga e complessa, rimanendo in Parlamento per oltre un anno e mezzo. Durante questo periodo, ha incontrato l’opposizione delle minoranze e l’attenzione del Quirinale, oltre a far emergere divisioni all’interno della stessa maggioranza. Alla fine, il Governo ha optato per la trasformazione in decreto, eliminando le disposizioni più controverse. Secondo fonti parlamentari, il Quirinale avrebbe espresso soddisfazione per l’esito finale.
Le misure principali del decreto
Il decreto sicurezza introduce diverse misure significative. Tra queste, spiccano la tutela legale per gli agenti di polizia e i militari indagati per fatti inerenti al servizio, con il sostegno economico dello Stato per le spese legali fino a un massimo di diecimila euro per fase del procedimento. Altre disposizioni riguardano la stretta sull’accattonaggio, l’inasprimento delle pene per le truffe agli anziani, la velocizzazione degli sgomberi e la restrizione sulla coltivazione della canapa. È stata invece eliminata la norma che prevedeva l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di fornire informazioni all’intelligence, mentre è stata alleggerita quella sulle donne incinte in carcere.
Proteste a Roma e reazioni politiche
L’approvazione del decreto ha scatenato proteste a Roma, con un presidio della ‘Rete Nazionale No Ddl Sicurezza’ al Pantheon. Durante la manifestazione, si sono verificati scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine, che hanno respinto i tentativi di forzare il blocco verso Palazzo Chigi. Le opposizioni hanno espresso forti critiche al decreto, definendolo “populismo penale” e “golpe”. Il ministro Piantedosi ha respinto le accuse di provvedimento securitario, sottolineando l’obiettivo di tutelare le persone più fragili e deboli.
Scontri al Pantheon: la cronaca della protesta
La manifestazione al Pantheon, organizzata dalla ‘Rete Nazionale No Ddl Sicurezza’, ha visto la partecipazione di esponenti di diversi partiti e sindacati, tra cui Pd, M5s, Avs, +Europa e Cgil. Dopo momenti di tensione con le forze dell’ordine, un gruppo di manifestanti, composto in gran parte da studenti, ha iniziato un corteo dietro il Pantheon, dirigendosi verso largo Chigi. Le forze dell’ordine hanno bloccato il passaggio su piazza della Minerva. Secondo fonti di polizia, i manifestanti sono stati “contenuti solo con gli scudi”.
Un bilancio del Decreto Sicurezza: tra necessità e preoccupazioni
Il Decreto Sicurezza rappresenta un tentativo di affrontare alcune problematiche urgenti in materia di sicurezza pubblica. Tuttavia, le modalità di approvazione e le misure contenute sollevano interrogativi sulla tutela dei diritti e delle libertà civili. Sarà fondamentale monitorare attentamente l’applicazione del decreto e valutare il suo impatto sulla società, garantendo un equilibrio tra sicurezza e rispetto dei principi democratici.