
Un omaggio a Georges Simenon a Bologna: otto viaggi nel cuore di un romanziere
Dal 10 aprile all’8 febbraio, Bologna ospita una mostra eccezionale dedicata a Georges Simenon, il celebre scrittore belga creatore dell’ispettore Maigret. Intitolata ‘Georges Simenon. Otto viaggi di un romanziere’, l’esposizione, curata da Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, e da John Simenon, figlio dello scrittore, si propone di esplorare la vita e l’opera di Simenon attraverso un percorso immersivo e coinvolgente. L’assessore alla Cultura di Bologna, Daniele del Pozzo, ha definito l’iniziativa uno “straordinario progetto”, sottolineando l’importanza di celebrare un autore che ha segnato la storia della letteratura e del cinema.
La mostra si snoda negli spazi della Galleria Modernissimo, un suggestivo sottopasso situato sotto la via Emilia, trasformato in spazio eventi in occasione dell’apertura del cinema Modernissimo nel 2023. Con una superficie di 1300 metri quadrati, l’esposizione presenta un’impressionante collezione di 856 documenti, alcuni dei quali inediti, e 900 fotografie che scorrono su una decina di maxischermi, creando una narrazione visiva continua. L’allestimento, curato dallo scenografo Giancarlo Basili, noto per il suo lavoro in film come ‘L’Amica Geniale’, ‘Hammamet’ e ‘Il Caimano’, include anche una quarantina di filmati che testimoniano la versatilità e l’influenza di Simenon nel mondo del cinema.
Un progetto decennale per raccontare Simenon a 360 gradi
John Simenon ha dedicato sedici anni alla realizzazione di questa mostra, un progetto ambizioso che ha richiesto un lungo lavoro di ricerca e organizzazione. Inizialmente, l’idea era di allestire l’esposizione a Liegi, la città natale di Georges Simenon, ma dopo sei anni di tentativi infruttuosi, John ha deciso di trasferire il progetto a Bologna. Dieci anni di lavoro intenso hanno portato alla creazione di un’esposizione che offre uno sguardo completo e approfondito sulla vita e l’opera di Simenon, rivelando aspetti inediti e poco conosciuti del suo percorso umano e artistico.
La mostra esplora i viaggi di Simenon, sia quelli fisici che quelli interiori, a partire da Liegi, la città natale che ha lasciato per trasferirsi nella vivace Parigi degli anni ’20. Un’altra tappa fondamentale è rappresentata dal periodo in cui Simenon visse su una barca con la sua prima moglie, Tigy, un’esperienza documentata in un album di famiglia ritrovato e esposto nella mostra. Il percorso espositivo include anche il viaggio negli Stati Uniti, dove Simenon conobbe la sua seconda moglie, e un capitolo dedicato al suo rapporto speciale con l’Italia, il paese in cui ha riscosso il maggior successo di pubblico.
Simenon e il cinema: un amore reciproco
L’opera di Simenon ha sempre avuto un forte legame con il cinema. Il suo personaggio più celebre, il commissario Maigret, è stato protagonista di numerose trasposizioni cinematografiche fin dagli albori del cinema sonoro. Già nel 1931, anno di pubblicazione del primo romanzo di Maigret, uscì ‘La nuit du carrefour’, diretto da Jean Renoir e interpretato da Pierre Renoir nel ruolo del protagonista. John Simenon ha dichiarato di preferire l’interpretazione di Pierre Renoir, ritenendola la più fedele al personaggio creato dal padre. Ha inoltre apprezzato l’interpretazione di Gérard Depardieu, mentre ha espresso qualche riserva sull’indimenticabile Maigret interpretato da Gino Cervi nella serie televisiva italiana, pur riconoscendo la sua popolarità e l’amicizia che lo legava a suo padre.
A testimonianza della continua attualità di Simenon, è in arrivo nelle sale cinematografiche, il film ‘Maigret et le crime de la rue de Bellechasse’, diretto da Pascal Bonitzer e interpretato da Denis Podalydès.
Il rapporto con l’Italia e la scoperta di un autore a 360 gradi
L’Italia ha un posto speciale nel cuore di Simenon, essendo il paese con il maggior numero di lettori al mondo. Il suo rapporto con l’editoria italiana inizia nel 1932 con Mondadori, ma nel 1984 Simenon decide di passare ad Adelphi, attratto dal progetto editoriale di Roberto Calasso, che mirava a far scoprire al pubblico italiano la sua opera a 360 gradi, al di là dei soli romanzi di Maigret. Adelphi inizia la pubblicazione delle sue opere con il romanzo ‘Lettera a mia madre’, un’opera intensa e dolorosa che segna l’inizio di una nuova fase nella ricezione critica di Simenon in Italia. Roberto Colajanni, direttore di Adelphi, ha sottolineato come la casa editrice abbia partecipato attivamente alla realizzazione della mostra, contribuendo a svelare la complessità e la ricchezza dell’opera di Simenon.
Un figlio riscopre il padre attraverso la sua opera
John Simenon ha confessato di aver iniziato ad amare e comprendere suo padre solo in età adulta, intorno ai quarant’anni. Pur apprezzando il personaggio di Maigret, ha rivelato di preferire altri romanzi del padre, come ‘La neve era sporca’, un’opera che lo tocca particolarmente per ragioni affettive. In particolare, John ha ricordato una frase che ha sentito ripetere spesso durante la sua infanzia e adolescenza: “il mestiere di uomo è difficile”, una riflessione che racchiude la profondità e la complessità dell’opera di Georges Simenon.
Un’eredità culturale da riscoprire
La mostra dedicata a Georges Simenon a Bologna rappresenta un’occasione imperdibile per riscoprire un autore che ha saputo indagare l’animo umano con profondità e sensibilità. Al di là del celebre commissario Maigret, Simenon ha creato un universo narrativo ricco di sfaccettature, affrontando temi universali come la solitudine, l’amore, la colpa e la redenzione. L’esposizione offre un’occasione unica per immergersi nella vita e nell’opera di uno scrittore che ha saputo raccontare il Novecento con uno sguardo acuto e penetrante, lasciando un’impronta indelebile nella storia della letteratura e del cinema.