
Un Amore Malato per i Libri Antichi: Il Caso Massimo De Caro
La storia di Massimo De Caro è una narrazione inquietante di un amore tossico per i libri antichi, un’ossessione che lo ha portato a commettere furti e falsificazioni di inestimabile valore. Il podcast “Il Falso”, scritto dalla giornalista Paola Manduca e presentato all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici il primo aprile, scava nel profondo di questa vicenda, portando alla luce le motivazioni e le conseguenze di un comportamento deviante.
De Caro, ex direttore della Biblioteca dei Girolamini di Napoli, si è macchiato di un crimine che ha scosso il mondo della cultura: il furto di migliaia di volumi dalla biblioteca che dirigeva e la falsificazione del Sidereus Nuncius di Galileo Galilei, uno dei testi scientifici più importanti della storia. Un atto di profanazione che ha rivelato un delirio di onnipotenza e una dipendenza morbosa dai libri antichi.
“Il Falso”: Un Podcast per Ricostruire la Storia
Il podcast “Il Falso” si articola in sette puntate, offrendo un’analisi approfondita del caso De Caro attraverso le voci dei protagonisti. Oltre alla testimonianza dello stesso De Caro, il podcast presenta il punto di vista di esperti internazionali, tra cui il professore inglese di storia della scienza Nick Wilding, che ha scoperto la falsificazione del Sidereus Nuncius, il giornalista uruguayano Andres Lopez Reilly, l’olandese Albert Van Helden, esperto di astronomia e telescopi, lo storico dell’arte Tomaso Montanari, il magistrato Egle Pilla, la direttrice della Biblioteca dei Girolamini Antonella Cucciniello e Piero Craveri, nipote di Benedetto Croce.
Attraverso le loro testimonianze, il podcast ricostruisce la vicenda di De Caro, svelando le dinamiche che lo hanno portato a compiere i suoi crimini e le conseguenze che ne sono derivate.
Dalla Raccolta Maniacale alla Falsificazione: L’Evoluzione di un’Ossessione
L’ossessione di De Caro per Galileo e i testi antichi ha preso una piega oscura, evolvendo dalla raccolta maniacale alla falsificazione, fino alla ‘bibliocleptomania’. Il suo delirio di onnipotenza ha raggiunto il culmine ai Girolamini di Napoli, portandolo a commettere imprudenze che ne hanno causato la rovina.
Un articolo di Tomaso Montanari su Il Fatto Quotidiano, che denunciava lo scempio nelle sale storiche della Biblioteca, ha dato il via alle indagini della Procura di Napoli, coordinate da Giovanni Melillo, Procuratore Nazionale Antimafia. Le indagini hanno rivelato un vero e proprio saccheggio, con pedinamenti, intercettazioni, perquisizioni domiciliari, sequestri di beni e analisi dei movimenti bancari. Il 24 maggio 2012, De Caro è stato raggiunto da un mandato di custodia cautelare a Verona. “Sono stato malato di libri antichi, teneteli lontano da me”, ha dichiarato De Caro.
La Biblioteca dei Girolamini: Un Tesoro Saccheggiato
La Biblioteca dei Girolamini, fondata nel XVI secolo, è un tesoro di inestimabile valore storico e culturale. La biblioteca, tanto cara al filosofo Giambattista Vico, è stata vittima del saccheggio di De Caro, che ha depredato il suo patrimonio librario e danneggiato la sua integrità.
Libri ammassati per terra, mozziconi di sigarette sui tavoli, un pastore tedesco all’interno del monumento, personaggi improbabili che spostavano i libri: questo lo scenario che si presentava agli occhi di chi visitava la biblioteca durante la gestione De Caro. Un quadro desolante che testimonia la gravità del danno arrecato al patrimonio culturale italiano.
Un Caso Emblematico: Riflessioni sulla Passione, l’Etica e il Patrimonio Culturale
Il caso De Caro è un esempio emblematico di come una passione, se non controllata e guidata da principi etici, possa sfociare in comportamenti devianti e dannosi. La vicenda solleva interrogativi importanti sul ruolo della cultura nella società, sulla responsabilità dei custodi del patrimonio culturale e sulla necessità di proteggere e valorizzare i beni culturali italiani.