Un amore che sfida la morte: ‘The Shrouds’ di Cronenberg
David Cronenberg, maestro del body horror e regista visionario, torna a esplorare i confini del corpo e della psiche con ‘The Shrouds’, un film presentato in concorso al Festival di Cannes e in anteprima italiana al Busto Arsizio festival il 29 marzo. Distribuito nelle sale italiane dal 3 aprile da Europictures con Adler Entertainment, questo thriller-horror rappresenta un’opera profondamente personale, dedicata alla moglie Carolyn, scomparsa nel 2017. Lo stesso Cronenberg sarà a Roma lunedì 31 marzo, alle ore 19 all’Auditorium Parco della Musica in un incontro-evento con uno dei più grandi e visionari registi contemporanei, realizzato grazie alla collaborazione tra Alice nella Città e Fondazione Musica per Roma in occasione di una puntata di ArteSettima Podcast dal vivo.
Tecnologia e lutto: la trama di ‘The Shrouds’
Il film vede protagonisti Diane Kruger e Vincent Cassel in una storia che intreccia amore, perdita e tecnologia in modo inquietante. Cassel interpreta Karsh, un uomo ossessionato dalla moglie Becca (Kruger), anche dopo la sua morte. Karsh decide di installare telecamere nella bara di Becca, accessibili tramite un’app per smartphone, con la promessa di raggiungerla un giorno. Trasformando questa ossessione in un’impresa, Karsh costruisce un cimitero high-tech, dotato di un ristorante alla moda, dove le tombe sono monitorate costantemente. La trama si complica quando alcune tombe vengono vandalizzate, spingendo Karsh a indagare e a scoprire un intricato complotto che coinvolge tradimenti, spionaggio russo-cinese e oscure motivazioni.
Un’opera realistica e personale: le parole di Cronenberg
Cronenberg descrive ‘The Shrouds’ come un’opera realistica, nonostante gli elementi horror e soprannaturali. “Quella tecnologia potrebbe esistere”, afferma il regista, sottolineando come il film non sia affatto fantastico, ma una possibile realtà. Pur dichiarandosi ateo e non credendo nell’aldilà, Cronenberg ammette che il film è nato da un’esperienza personale: il desiderio di essere nella bara con la moglie al momento della sua sepoltura. “Naturalmente, nel mondo reale questo non è possibile. Ma questo è stato il primo momento di ispirazione, perché oggi l’unico modo in cui puoi essere nella bara è usando la tecnologia”.
L’estetica dell’amore oltre la morte
Al di là degli elementi di body horror, Cronenberg sottolinea l’importanza dell’estetica nel film. Karsh, nei suoi sogni, dichiara alla moglie che la desidera ancora e che la trova ancora attraente, nonostante le mutilazioni causate dalla malattia. “Posso adattare la mia estetica a qualsiasi cosa sia diventato il tuo corpo perché ti amo e saremo legati per sempre”, dice Karsh, esprimendo il cuore del messaggio che Cronenberg voleva comunicare: un amore che trascende la morte e le trasformazioni del corpo.
Un’esplorazione profonda del lutto e della tecnologia
‘The Shrouds’ si preannuncia come un’opera complessa e stimolante, che affronta temi universali come il lutto, l’amore e la perdita attraverso lo sguardo unico e provocatorio di David Cronenberg. Il film solleva interrogativi inquietanti sul rapporto tra tecnologia e morte, e sulla possibilità di mantenere un legame con i propri cari anche dopo la scomparsa. La combinazione di elementi thriller, horror e dramma personale promette un’esperienza cinematografica intensa e indimenticabile.
