
Quaresima come tempo di guarigione: il messaggio personale del Papa
Papa Francesco ha condiviso un messaggio profondamente personale nel testo dell’Angelus di questa domenica, descrivendo la Quaresima, e in particolare questo Giubileo, come un periodo di guarigione interiore e fisica. “Carissimi, viviamo questa Quaresima, tanto più nel Giubileo, come tempo di guarigione. Anch’io la sto sperimentando così, nell’animo e nel corpo”, ha scritto il Pontefice, offrendo una riflessione intima sul suo percorso personale. Ha espresso gratitudine per coloro che, seguendo l’esempio del Salvatore, si dedicano alla cura degli altri attraverso la parola, la scienza, l’affetto e la preghiera.
Il Papa ha sottolineato come la fragilità e la malattia siano esperienze comuni a tutta l’umanità, ma che la salvezza offerta da Cristo ci unisce come fratelli. Questo messaggio di speranza e solidarietà risuona particolarmente in un momento in cui molte persone affrontano sfide personali e collettive.
Appelli per la pace in Ucraina, Medio Oriente e Myanmar
Nel suo messaggio, Papa Francesco ha rinnovato i suoi accorati appelli per la pace in diverse aree del mondo afflitte da conflitti. Ha menzionato specificamente l’Ucraina, la Palestina, Israele, il Libano, la Repubblica Democratica del Congo e il Myanmar, esprimendo preoccupazione per le sofferenze delle popolazioni coinvolte. “Continuiamo a pregare per la pace: nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Repubblica Democratica del Congo e Myanmar, che soffre tanto anche per il terremoto”, ha dichiarato il Papa.
Il riferimento al Myanmar, colpito anche da un recente terremoto, evidenzia la molteplicità delle sfide che il paese sta affrontando, tra conflitti interni e disastri naturali. L’appello del Papa è un invito alla comunità internazionale a non dimenticare queste crisi e a impegnarsi attivamente per la ricerca di soluzioni pacifiche.
Preoccupazione per la situazione in Sud Sudan e Sudan
Papa Francesco ha espresso particolare preoccupazione per la situazione in Sud Sudan, un paese a cui ha dedicato attenzione e preghiere negli ultimi anni, culminate con la sua visita nel febbraio 2023. “Seguo con preoccupazione la situazione in Sud Sudan. Rinnovo il mio appello accorato a tutti i leader, perché pongano il massimo impegno per abbassare la tensione nel Paese”, ha affermato il Papa. Ha esortato i leader sud-sudanesi a superare le divergenze e a impegnarsi in un dialogo costruttivo per alleviare le sofferenze della popolazione e costruire un futuro di pace e stabilità.
Il Pontefice ha anche rivolto un pensiero al Sudan, dove il conflitto continua a causare vittime innocenti. Ha esortato le parti in conflitto a proteggere i civili e ha auspicato l’avvio di nuovi negoziati per una soluzione duratura alla crisi, chiedendo alla comunità internazionale di intensificare gli sforzi per affrontare la grave catastrofe umanitaria in corso.
Un segnale di speranza: l’accordo tra Tajikistan e Kyrgyzstan
Nonostante le numerose crisi in corso, Papa Francesco ha voluto sottolineare anche un segnale positivo: la ratifica dell’Accordo sulla delimitazione del confine tra Tajikistan e Kyrgyzstan. “Grazie a Dio ci sono anche fatti positivi: cito ad esempio la ratifica dell’Accordo sulla delimitazione del confine tra il Tajikistan e il Kyrgyzstan, che rappresenta un ottimo risultato diplomatico”, ha dichiarato il Papa, incoraggiando entrambi i paesi a proseguire su questa strada. Questo accordo rappresenta un esempio di come il dialogo e la diplomazia possano portare a soluzioni pacifiche anche in contesti complessi.
Preghiera a Maria per la riconciliazione e la pace
Il messaggio del Papa si conclude con una preghiera a Maria, Madre di misericordia, affinché aiuti l’umanità a riconciliarsi nella pace. Questo appello alla Vergine Maria sottolinea l’importanza della fede e della speranza nella ricerca di un mondo più giusto e pacifico.
Un messaggio di speranza e impegno in un mondo in crisi
Il messaggio di Papa Francesco, pur affrontando le numerose sfide e sofferenze che affliggono il mondo, è intriso di speranza e di un forte invito all’azione. La sua testimonianza personale di guarigione durante la Quaresima, unita agli appelli per la pace e alla preoccupazione per le crisi umanitarie, ci sprona a non perdere la fiducia nella possibilità di un futuro migliore e a impegnarci attivamente per costruirlo.