
Trend negativo per le domande di brevetto in Italia
Nel 2024, l’Italia ha registrato un calo del 4,5% nelle domande di brevetto rispetto all’anno precedente, attestandosi a 4.853 unità. Questo dato, emerso dal rapporto dell’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO), segna una battuta d’arresto dopo un periodo di crescita sostenuta. Nonostante questo rallentamento, l’Italia si conferma come quinta nazione in Europa e undicesima a livello mondiale per numero di richieste di brevetto.
Roberta Romano Götsch, Chief Sustainability Officer dell’EPO, ha commentato: “Dopo un paio di anni di grande crescita nel numero di domande di brevetti in Italia, sopra la media europea, si registra un piccolo rallentamento, riduzione che comunque conferma il Paese come quinta in Europa e 11esima al mondo”.
Settori trainanti e aziende leader
Nonostante il calo generale, alcuni settori si distinguono per la loro vivacità. In particolare, i settori dei trasporti e dell’handling (tecnologie per la movimentazione di prodotti, merci e imballaggi) si confermano come i principali motori dell’innovazione italiana. In forte crescita anche le tecnologie legate a motori, pompe e turbine.
A livello aziendale, la classifica è guidata da Coesia, con 167 domande di brevetto, seguita da Ferrari (136) e Iveco Group (55). Leonardo e Pirelli completano il quadro delle aziende più attive in questo ambito.
Geografia dell’innovazione: Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto in testa
La geografia dell’innovazione in Italia vede Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto ai primi posti, con oltre il 60% delle domande di brevetto presentate all’EPO. La Lombardia guida la classifica con 1.468 domande, sebbene con una flessione del 9,7% rispetto al 2023. Seguono Emilia-Romagna (922 domande, -3,8%) e Veneto (651, -4,3%). Il Piemonte si posiziona al quarto posto con 510 domande.
Un dato interessante è il sorpasso della Toscana sul Lazio, con quest’ultimo che registra un calo del 15,2%. Le regioni con la maggiore crescita di domande nel 2024 sono Liguria (+36,4%), Piemonte (+15,6%), Toscana (+14,5%) e Trentino-Alto Adige (+9,3%).
Focus regionali: specializzazioni settoriali
I settori di punta variano significativamente a seconda della regione. In Lombardia, i settori chiave sono trasporti, polimeri e altre macchine speciali. L’Emilia-Romagna si distingue per l’handling, i trasporti e i macchinari elettrici, apparecchiature, energia. In Veneto, i settori tecnologici di punta sono altre macchine speciali, beni di consumo e ingegneria civile.
Innovazione al femminile: un divario ancora ampio
Nel 2024, solo il 25% delle domande di brevetto pervenute all’EPO dai paesi europei include almeno una donna tra gli inventori. In Italia, questa percentuale scende al 21%, evidenziando un divario di genere significativo nel campo dell’innovazione.
Centri di ricerca: l’Italia si distingue con IIT e Politecnico di Milano
A livello mondiale, il Commissariato per l’energia atomica e delle energie alternative (CEA) in Francia guida la classifica dei centri di ricerca, seguito dall’Istituto Fraunhofer in Germania. Il Politecnico di Losanna è la prima università in graduatoria. In Italia, l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e il Politecnico di Milano si distinguono come i principali centri di ricerca.
Tendenze globali: Stati Uniti e Cina in testa
A livello globale, il maggior numero di domande di brevetto proviene dagli Stati Uniti. Il settore più rappresentato è quello della tecnologia per i computer, che include aspetti come l’IA, il machine learning e i modelli di riconoscimento. Da segnalare anche la forte crescita della Cina nel settore dei macchinari elettrici, che include le tecnologie per le batterie, con una crescita di quasi il 9% a livello globale.
Considerazioni sul rallentamento e le prospettive future
Il rallentamento delle domande di brevetto in Italia nel 2024 solleva interrogativi sulle dinamiche dell’innovazione nel paese. Sebbene l’Italia mantenga una posizione di rilievo in Europa e nel mondo, è fondamentale analizzare le cause di questo calo e adottare misure per incentivare la ricerca e lo sviluppo. Il focus sui settori trainanti e il sostegno alle regioni più innovative possono contribuire a rilanciare la crescita e a colmare il divario di genere nel campo dell’innovazione.