
Il “Gallo di Vaia”: un simbolo dimenticato
Il “Gallo di Vaia”, un’imponente scultura realizzata dall’artista Marco Martalar utilizzando il legno recuperato dagli alberi abbattuti dalla devastante tempesta Vaia, era stato commissionato da un cittadino e posizionato di fronte al municipio di Gallio, un comune situato sull’Altopiano di Asiago, in provincia di Vicenza. L’opera, inaugurata nel settembre 2021, era concepita come un simbolo di resilienza e rinascita per la comunità locale, duramente colpita dalla furia della natura.
Danni e abbandono: la scultura trasformata in rifiuto
Dopo aver subito danni a causa del maltempo nel corso del 2024, il “Gallo di Vaia” non è stato riparato e, come riportato da diverse fonti locali, è stato ritrovato abbandonato e accartocciato in un parco, ridotto a un ammasso di legno informe. Questa immagine di degrado ha suscitato un’ondata di indignazione e polemiche sui social network, con numerosi commenti di sdegno e critica per il modo in cui la scultura è stata trattata.
La polemica sui social e le reazioni
La vicenda ha rapidamente scatenato una “tempesta” sui social media, con molti utenti che hanno espresso il loro disappunto per l’abbandono di un’opera che rappresentava un simbolo importante per la comunità di Gallio. Tra i primi a commentare la vicenda è stato l’ex sindaco Emanuele Munari, che aveva inaugurato il “Gallo” nel 2021. Secondo quanto riportato, per ripristinare la scultura sarebbero necessari circa 10.000 euro.
Marco Martalar: l’arte che rinasce dalla tempesta
Marco Martalar è un artista noto per le sue sculture monumentali realizzate con il legno recuperato dagli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia. Tra le sue opere più celebri figura il “Drago di Vaia”, un’imponente scultura che ha riscosso grande successo di pubblico e critica. Le opere di Martalar sono un simbolo di rinascita e di speranza, un modo per trasformare la distruzione in bellezza e per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi ambientali.
Un’opportunità mancata
L’abbandono del “Gallo di Vaia” rappresenta un’occasione persa per valorizzare un’opera d’arte che aveva un significato profondo per la comunità di Gallio. Al di là del valore artistico, la scultura era un simbolo di resilienza e di rinascita, un monito sulla forza della natura e sulla capacità dell’uomo di reagire alle avversità. La speranza è che si possa trovare una soluzione per ripristinare l’opera e restituirla al suo ruolo di simbolo per la comunità.